Due pistole che Napoleone Bonaparte intendeva usare per uccidersi sono state vendute domenica in Francia per 1,69 milioni di euro, ha dichiarato la casa d’aste Osenat, mentre il governo ha insistito affinché restassero nel Paese come tesori nazionali. L’identità dell’acquirente all’asta a Fontainebleau, a sud di Parigi, degli oggetti finemente decorati non è stata resa pubblica, ma il prezzo finale di vendita, con le spese, è stato superiore alle stime di 1,2-1,5 milioni di euro.
Prima della vendita delle armi, la commissione per i tesori nazionali del ministero della Cultura francese aveva classificato gli oggetti come tesori nazionali e aveva imposto un divieto di esportazione, in una decisione pubblicata sabato sulla Gazzetta ufficiale del governo. L’emissione del certificato di divieto di esportazione apre un periodo di 30 mesi durante il quale il governo francese può fare un’offerta di acquisto al nuovo proprietario non identificato, che ha il diritto di rifiutare.
A prescindere dal suo valore e dalla sua età, un bene culturale qualificato come tesoro nazionale può lasciare la Francia solo temporaneamente, con un ritorno obbligatorio. “Essere classificato come tesoro nazionale conferisce un valore incredibile all’oggetto”, ha dichiarato un rappresentante della casa d’aste Osenat, che ha chiesto l’anonimato.
Le pistole, riccamente decorate e intarsiate d’oro e d’argento, presentano l’immagine incisa di Napoleone in pieno sfarzo imperiale. Si dice che siano state quasi usate per porre fine alla vita del sovrano francese nel 1814, quando fu costretto ad abbandonare il potere dopo che le forze straniere avevano sconfitto il suo esercito e occupato Parigi.
“Dopo la sconfitta della campagna francese, era totalmente depresso e voleva suicidarsi con queste armi, ma il suo gran scudiero rimosse la polvere”, ha dichiarato all’AFP l’esperto della casa d’aste Jean-Pierre Osenat prima della vendita.
Napoleone invece si avvelenò, ma vomitò e sopravvisse, e in seguito regalò le pistole al suo scudiero per ringraziarlo della sua fedeltà, ha aggiunto Osenat. I cimeli dell’imperatore sono estremamente ricercati dai collezionisti. Uno dei suoi famosi cappelli neri a gallo “bicorne” con rifiniture blu, bianche e rosse è stato venduto a novembre per 1,9 milioni di euro.
Dopo la sua abdicazione, Napoleone andò in esilio all’isola d’Elba. Di lì a poco avrebbe fatto un drammatico ritorno in Francia, per poi chiudere definitivamente la sua carriera quando fu sconfitto dagli inglesi nella battaglia di Waterloo del 1815, morendo in esilio sull’isola di Sant’Elena sei anni dopo. (AGI)
ANT