Francia, nuove proteste contro la riforma delle pensioni. I sindacati propongono una mediazione 


 

Di Debora Gandini  fonte@ it.euronews.com/

Ancora proteste e scioperi in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni. Da Parigi a Nizza, da Lione a Bordeaux, da Nantes a Montpellier, sono 240 le manifestazioni organizzate su tutto il territorio con disagi in vari settori dai trasporti alla sanità. Le autorità prevedono un totale di 650.000-900.000 manifestanti, di cui 70.000-100.000 solo nella capitale. Qui sono stati mobilitati

13.000 tra poliziotti e gendarmi, di cui 5.500 solo a Parigi, un “dispositivo di sicurezza senza precedenti”, ha sottolineato in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, che ha avvertito della possibile presenza nella capitale di “più di 1.000 elementi radicali”.

Bloccata la stazione Gare de Lyon. Chiusa la Tour Eiffel. Cancellati voli e TGV. Un migliaio di manifestanti hanno invaso i binari della Gare de Lyon, tra le principali stazioni di Parigi, da cui partono e arrivano anche i collegamenti ferroviari con l’Italia. Il blitz ha causato ritardi alla circolazione dei treni. Durante la protesta, i manifestanti hanno camminato sui binari per circa due chilometri, con striscioni anti-riforma e fumogeni. Chiusa la Tour Eiffel. Cancellati anche diversi voli.

La compagnia ferroviaria Sncf prevede appena tre Tgv (treni ad alta velocità) su cinque in circolazione nonché la metà dei treni regionali, con particolari difficoltà nella regione Ile-de-France, la regione di Parigi che concentra circa il 20% della popolazione d’Oltralpe. Sncf Voyageurs raccomanda ai viaggiatori che possono di annullare il viaggio.

Intanto inizia a scarseggiare anche la benzina. Il 15% delle stazioni di servizio ha esaurito almeno un carburante, soprattutto nell’Ovest e nel Sud del Paese, conseguenza della chiusura di cinque delle sette raffinerie francesi. E poi a Parigi è sempre emergenza rifiuti. Oltre 7.000 tonnellate di immondizia non raccolta ingombrano ancora i marciapiedi.

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La richiesta dei sindacati

Nel mezzo delle proteste il più importante sindacato francese CFDT ha chiesto una mediazione per poter discutere sulla misura che sta bloccando il paese, come sottolineato dal Segretario generale Laurent Berger.

Dopo undici settimane di battaglie la situazione resta bloccata. Il Presidente Emmanuel Macron nei giorni scorsi, da Bruxelles, aveva fatto sapere di voler aprire un timido spiraglio di dialogo con i sindacati. “Sono a disposizione dei sindacati per discutere insieme di vari temi”, aveva detto il leader dell’Eliseo.

Un’apertura al dialogo di facciata o un primo segno di cedimento? Secondo parte dell’opposizione, la forza della manifestazione popolare starebbe iniziando a fare piegare il presidente francese, che si è anche visto costretto ad annullare la visita di Carlo III di Inghilterra, prevista per lo scorso fine settimana e resa complicata proprio dal clima sociale molto teso. Una scelta “di buon senso”, secondo l’Eliseo, ma che per alcuni è invece al contrario un segnale di debolezza.

Nei sondaggi crolla intanto l’indice di gradimento di Macron, con appena il 28% di opinioni favorevoli. Per il presidente più giovane della storia francese si tratta del livello più basso mai raggiunto dal novembre 2018, all’inizio della crisi dei gilet gialli che segnò il suo primo quinquennato all’Eliseo. In calo di due punti anche la premier, Elisabeth Borne, al 28% di opinioni favorevoli, il peggior risultato dal suo insediamento alla guida del governo a maggio. Intanto il 70% dei francesi è contrario all’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.