Francia: Hanukkah all’Eliseo, Macron nella bufera


Un semplice gesto, una candela accesa per celebrare l’inizio della festa ebraica Hanukkah anche all’Eliseo, e il presidente francese Emmanuel Macron è piombato in una bufera di polemiche.
L’evento è stato giovedì sera, nella sala delle cerimonie del palazzo presidenziale, dopo la Conferenza europea dei rabbini, che ha assegnato al capo dello Stato il premio Lord-Jacobovits, riconoscimento dell’impegno della Francia contro l’antisemitismo. Il rabbino capo di Francia, Haïm Korsia, ha acceso sul palco la prima candela del candeliere di Hanukkah e il pubblico ha cantato la tradizionale canzone ebraica Ma’oz Tsour, mentre Emmanuel Macron assisteva in silenzio alla scena, con le mani giunte e un sorriso sulle labbra. Pochi atti simbolici, rilanciati dai social, ma sufficienti a scatenare le opposizioni che hanno accusato il leader di francese di aver rinnegato le sue promesse di laicità.
“Dalla messa di Marsiglia all’Hanukkah all’Eliseo, Macron dimostra di non sapere cosa vuol dire laicità”, ha tuonato Jean-Luc Mélenchon su X, con riferimento alla presenza del presidente alla funzione del Papa a Settembre. “Per quanto bello sia, Hanukkah è una festa religiosa. Alla quale nessun rappresentante eletto della Repubblica dovrebbe partecipare, come qualunque manifestazione religiosa”, ha reagito il deputato socialista Jérôme Guedj, il quale ha ricordato che cerimonia è avvenuta “due giorni prima del 9 dicembre, anniversario della legge del 1905”, di cui l’articolo 2 afferma che “la Repubblica non riconosce, non paga né sovvenziona alcuna religione”. “Hanuka all’Eliseo! Presto Pasqua, Eid? E chiederemo agli insegnanti di spiegare la laicità ai nostri figli…”, si è indignato François Ruffin.
A destra reazioni meno forti ma sempre critiche: “Il presidente ha cercato di “recuperare per non aver partecipato alla marcia contro l’antisemitismo”, ha accusato la deputata del Rassemblement National, Laure Lavalette. “Come possiamo rifiutarci di partecipare a una marcia civica contro l’antisemitismo sulla base incongrua e fallace della salvaguardia dell’unità nazionale, e celebrare una festa religiosa all’interno del palazzo presidenziale?”, ha chiesto il sindaco di Cannes, il repubblicano David Lisnard. “Dopo aver assimilato la marcia contro l’antisemitismo a un atto islamofobo, Emmanuel Macron vuole rimediare organizzando una cerimonia religiosa ebraica nella sala comunale dell’Eliseo”, ha tempestato Éric Zemmour.
“Non mi presto a un gesto di culto” ha risposto alle critiche Macron in occasione, ieri, della visita al sito in via di ricostruzione di Notre-Dame de Paris. “La laicità non è la cancellazione delle religioni. È il fatto che ognuno ha il diritto e la libertà di credere e di non credere”, ha affermato. Occorre, ha aggiunto, “dare fiducia” agli ebrei francesi, ma anche ai musulmani, “tenendo conto del contesto”, quello della guerra tra Israele e Hamas. Un argomento sostenuto anche da Elisabeth Borne che, ricordando, “l’ascesa dell’antisemitismo”, ha affermato che: “Il messaggio del Presidente della Repubblica in questo periodo è che noi proteggiamo, sosteniamo tutti coloro che vogliono praticare la loro religione, e in particolare la comunità ebraica”. (AGI)

TIG