Francia: da governo piano anti sommosse contro caos banlieue


Pugno duro contro i delinquenti, dispiegamento di ‘Forze d’azione repubblicane’, 100 milioni di euro per riparare gli edifici danneggiati, alloggi sociali e scuole aperte ad agosto: sono questi alcuni dei punti del piano anti sommosse del governo presentato in due tempi dalla premier Elisabeth Borne. Il piano per le banlieue e i quartieri popolari francesi era atteso da settimane, quale risposta delle autorità alle devastanti violenze urbane scoppiate lo scorso giugno, sulla scia dell’uccisione del giovane Nahel a Nanterre da parte di un agente di polizia.
Gli annunci della capa del governo sono passati in secondo piano della cronaca mediatica, quasi del tutto incentrata sul conflitto in Medio Oriente e gli ostaggi francesi uccisi da Hamas. Davanti ai sindaci, all’Università della Sorbona, Borne ha assicurato di essere al loro fianco, annunciando un fondo da 100 milioni di euro per “contribuire alla riparazione e alla ricostruzione” degli edifici colpiti dai disordini, “oltre al risarcimento assicurativo”. Il piano stabilisce la “responsabilità finanziaria per il danno causato” per i genitori di un figlio minorenne, che siano separati oppure no. “Proporremo al Parlamento che si possano imporre corsi sulla responsabilità genitoriale o condanne a servizio comunitario ai genitori che si sottraggono ai loro doveri educativi”, ha indicato Borne.  L’equazione secondo cui queste violenze sono state la prerogativa dei quartieri più disagiati “non è esatta”, ha evidenziato Matignon. La metà dei quartieri prioritari delle città (QPV) non sono stati colpiti dalle ultime violenze, ma al contrario, un terzo dei comuni colpiti da questi disordini non sono stati classificati come QPV, hanno spiegato i servizi del Primo Ministro. In particolare è stato proposto di riabilitare i 700 condomini che in Francia versano in condizioni pessime, per pericolosità e insalubrità, minacciando la vita stessa dei residenti.

Nei quartieri cosiddetti prioritari, il tasso di disoccupazione al 18,6% è il doppio rispetto alle altre aree, motivo per cui dal 2024 il governo intende avviare un dispositivo per generare occupazione e lotta alle discriminazioni all’impiego sulla base della zona di provenienza del lavoratore. Saranno eseguiti dei test di controllo di 500 aziende per verificare l’accesso a stage, lavoro, case e prestiti bancari da parte dei residenti in quelle aree. Inoltre le scuole riapriranno prima, a fine agosto, per ridurre la pausa delle vacanze estive, valutata da Macron come “troppo lunga e generatrice di diseguaglianze tra studenti”. Infine, “per non concentrare tutte le difficoltà negli stessi quartieri”, il governo ha chiesto alle istituzioni competenti “migliori criteri di ripartizione delle case popolari”. Le rivolte scoppiate lo scorso giugno, più brevi per durata, hanno superato quelle del 2005 per l’entità dei danni, segnando profondamente il Paese. In agosto, 2.107 persone coinvolte nelle violenze sono state processate e 1.989 condannate, al 90% a una pena detentiva. Come provvedimento ad hoc, è stata annunciata la creazione di ‘Forze d’azione repubblicane’ che dovranno “concentrare le risorse in un quartiere” in termini di sicurezza, ma anche di “risposte giudiziarie, educative o sociali”, con i primi dispiegamenti previsti a Besançon, Valence e Maubeuge entro la fine dell’anno. Queste forze saranno composte da agenti di polizia, agenti di polizia giudiziaria, funzionari finanziari, personale educativo e assistenti sociali, che insieme contribuiranno alla messa in sicurezza dei quartieri più complessi. Tale dispositivo, promessa elettorale di Emmanuel Macron nel 2022, sarà pilotato sul campo “dal sindaco, dal prefetto e dal pubblico ministero”, ha precisato Matignon.

La premier ha poi anticipato il lancio di un nuovo piano nazionale per combattere la droga, “matrice di ogni delinquenza” e “causa di tanta violenza”. Per rispondere a quella che ha definito una “crisi di autorità”, per arginare la violenza dei giovani delinquenti, oltre al controllo dei militari, sarà introdotta una multa da 750 euro – cinque volte l’importo attuale – in caso di violazione del coprifuoco oltre alla rimozione temporanea dai social network. Dopo questi annunci, oggi a Chanteloup-les-Vignes (Yvelines) si è tenuto un Comitato interministeriale delle città, più volte rinviato. Deve fornire soluzioni ai problemi ricorrenti dei quartieri prioritari, in termini di occupazione, alloggio, istruzione e discriminazione. (AGI)
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