La procura di Parigi ha archiviato per prescrizione la denuncia di aggressione sessuale sporta dall’attrice Hélène Darras a carico di Gérard Depardieu. Lo ha annunciato oggi la Corte parigina, sottolineando che i fatti risalirebbero al 2007. Darras aveva deciso di rivolgersi alla giustizia lo scorso 10 settembre e aveva testimoniato anche su Médiapart, del resto come un’altra dozzina di donne che accusano il mostro sacro del cinema francese di molestie e violenze sessuali. Depardieu è stato incriminato il 16 dicembre 2020 per stupro e aggressione sessuale dopo la denuncia di un’altra attrice, Charlotte Arnould, risalente ad agosto 2018, accusando l’attore di averla stuprata due volte a suo domicilio a Parigi. Il legale di Arnould, Carine Durrieu-Diebolt, ha scritto al procuratore di Parigi per chiedergli di analizzare nel dettaglio il reportage televisivo che ha fatto scalpore il mese scorso, intitolato “Complément d’enquête”. Secondo l’avvocato, le dichiarazioni di Depardieu davanti alla telecamera potrebbero avere un’implicazione penale. Nel video incriminante, girato nel 2018 in Corea del Nord, con la voce e con dei gesti particolarmente provocatori, il 74enne Depardieu imitava un atto sessuale oltre ad aver rivolto dichiarazioni offensive e volgari nei confronti del genere femminile. Nello stesso filmato, diffuso dall’emittente France 2, l’attore finito al centro di una bufera mediatica pronunciava parole oscene, rivolgendosi ad una bambina di dieci anni. Il mese scorso, è morta suicida, gettandosi da un ponte nella Senna, l’attrice Emmanuelle Debever, una delle prime accusatrici di Depardieu per violenza sessuale, ma la sua denuncia era stata invece archiviata nel 2019. Un dramma che ha fatto scalpore e ha spinto diverse personalità del mondo del cinema ad uscire dal silenzio: da un lato chi ha accusato il collega, denunciando i suoi comportamenti già noti a tutti, e dall’altro quelli che invece hanno preso le sue difese. Altre 13 donne lo hanno accusato di violenza sessuale ad aprile 2023, nelle colonne di Médiapart, per fatti commessi sui set di film usciti tra il 2004 e il 2022. In Spagna la giornalista e scrittrice spagnola Ruth Baza ha sporto denuncia contro Depardieu per fatti risalenti al 1995, avvenuti a Parigi. Sulla scia di questi ultimi sviluppi imbarazzanti, l’Ordine nazionale del Québec ha operato la radiazione di Depardieu dall’istituzione, ritirandogli il titolo di cavaliere, assegnato nel 2002. Per giunta la statua del noto attore è stata rimossa dal percorso del celebre museo parigino Grévin mentre una procedura disciplinare avviata dall’Ordine della Legione d’Onore potrebbe portare al suo ritiro. Altre polemiche sono state alimentate dalle dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron che ha definito Depardieu “un orgoglio per la Francia”, nonostante le accuse di stupri e aggressioni sessuali. Per l’associazione MeTooMedia, “con le sue parole ha avallato la cultura dello stupro ai vertici dello Stato, invece di passare alla storia come il presidente del progresso nella causa delle vittime delle violenze coniugali, delle violenze sessiste e sessuali”. (AGI)
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