Food: Sardegna prima per peso addetti settore su totale economia


La Sardegna è la prima regione in Italia per l’elevato peso degli addetti del settore alimentari, bevande e ristorazione sul totale economia, pari al 3,3%, a fronte dell’1,5% nazionale. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato Sardegna, nell’Isola, per soddisfare la domanda di gelati, birre, pizza, street food, olio, sono attive 2.942 imprese artigiane, il 10,7% del totale dell’artigianato sardo con 10.183 addetti. In tutta Italia le aziende del comparto sono 60 mila, con 120 mila addetti.
Sempre a livello nazionale, guidano la classifica nazionale per la più alta incidenza degli addetti del comparto sul totale dell’economia Nuoro (5,8%), al primo posto, e il Sud Sardegna (4,4%), al terzo.
Nel dettaglio, 888 imprese alimentari artigiane lavorano nell’area Sassari-Gallura con 3.144 addetti, 635 nel Sud Sardegna con 2.129 lavoratori, 606 nell’area di Cagliari con 2.238 dipendenti, 530 Nuoro e Ogliastra con 1.856 addetti e 283 a Oristano con 817 collaboratori.
Tra le produzioni artigiane più rilevanti figurano panetterie e laboratori che producono dolci, biscotti, prodotti secchi da forno, prodotti di pasticceria conservati, snack dolci o salati e possono anche effettuare vendita diretta al pubblico, pasticcerie e gelaterie che producono prodotti freschi e offrono anche servizi di ristorazione tramite la vendita diretta al pubblico (anche ambulante), bar che alla somministrazione diretta stanno affiancando sempre più la vendita di prodotti artigianali, pastifici che producono paste alimentari fresche e secche (anche farcite, in scatola o surgelate) ma anche couscous e gnocchi, salumifici e norcinerie che producono carne essiccata, salata o affumicata e salumi, le imprese dellea filiera lattiero-casearia, imprese che producono tè, caffè, cacao, cioccolato, caramelle, confetti, condimenti e spezie, imprese che producono vini, distillati, birre, queste ultime in forte ascesa negli ultimi anni grazie soprattutto a microbirrifici. Completano l’elenco rosticcerie, friggitorie, pizzerie, pizzerie a taglio, birrerie, pub, enoteche, catering, banqueting, banchi del mercato che preparano cibo per il consumo immediato, venditori di street food, attività di recente e crescente fortuna, ed esercizi che fanno solo take-away.
Secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i più recenti dati Istat, la Sardegna ha il più alto numero nazionale di operatori agroalimentari certificati Dop, Igp e Stg: 15.440, il 19% del totale italiano. Fra i produttori primari rientrano vivai, aziende agricole, aziende zootecniche che conferiscono le proprie le materie prime alle migliaia di piccole imprese, soprattutto artigiane, come pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, trasformatori di prodotti sott’olio e verdure confezionate, pasti pronti, cantine, birrifici, salumifici che, a loro volta, le trasformano in prodotti d’eccellenza a certificazione europea.
Sono otto i prodotti alimentari sardi di qualità riconosciuti dall’Unione europea mediante i marchi Doc (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg:agnello di Sardegna, Carciofo Spinoso di Sardegna, Culurgionis d’Ogliastra, Fiore Sardo, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Olio di Sardegna e Zafferano di Sardegna.
Inoltre, l’isola vanta 243 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo: 85 paste fresche e panetteria, 63 prodotti vegetali, 21 formaggi, 20 prodotti di origine animale, 18 carni, 15 pesci e molluschi, 12 prodotti della gastronomia, 7 bevande e distillati, uno della categoria dei grassi e uno di quella dei condimenti. (AGI)