Fmi: Georgieva,economia resiliente ma ripresa lenta e incerta


L’economia mondiale “ha mostrato una rimarchevole resilienza” ma “la ripresa dagli shock degli ultimi anni è lenta e incerta”. La diagnosi è della direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, che da Abidjan, in Costa d’Avorio, ha svelato i temi che caratterizzeranno la prossima assemblea annuale dell’istituzione, in agenda a Marrakech dal 9 al 15 ottobre prossimi.
“Come vedrete dalle nostre previsioni aggiornate la prossima settimana”, ha sottolineato l’economista bulgara, “l’attuale ritmo della crescita globale rimane piuttosto debole, ben al disotto la media del 3,8% segnata nei due decenni precedenti la pandemia. E, guardando avanti al medio termine, le prospettive della crescita sono ulteriormente indebolite”.

Gli shock economici che si sono susseguiti dal 2020, ha osservato Georgieva, sono costati al Mondo 3,7 trilioni di dollari di Pil. E la frammentazione economica, accentuatisi dopo l’invasione russa in Ucraina, “minaccia di minare ancora di più le prospettive di crescita, soprattutto per le economie emergenti e in via di sviluppo”.
Le perdite non si sono però distribuite in maniera uguale tra le diverse nazioni. “Gli Stati Uniti”, ha affermato la numero uno dell’Fmi, “sono la sola grande economia il cui Pil è tornato sul sentiero pre-pandemico. Il resto del Mondo è ancora sotto il trend, con i Paesi a basso reddito più duramente colpiti”.

Per rilanciare lo scenario economico, Georgieva ha indicato tre priorità. La principale, ha rilevato, resta la lotta all’inflazione. “Grazie alla decisiva azione delle banche centrali e alle responsabili politiche di bilancio”, ha spiegato, “l’inflazione è diminuita nella maggior parte dei Paesi, ma probabilmente resterà sopra l’obiettivo in molti Paesi almeno fino al 2025”. Per vincere la battaglia, ha aggiunto, “i tassi di interesse rimarranno più alti più a lungo” ed è “fondamentale evitare un prematuro allentamento della politica” monetaria.
La seconda priorità elencata da Georgieva è “porre le fondamenta per una crescita inclusiva e sostenibile”. E per far questo, terzo pilastro della ‘strategia’ dell’Fmi, è necessario “rafforzare la resilienza attraverso la cooperazione internazionale”, a partire dalla lotta contro i cambiamenti climatici. L’obiettivo, ha concluso Georgieva, è “costruire un ponte verso un futuro più prospero e pacifico” e “gettare le fondamenta per un mezzo secolo ancor più radioso di quello appena passato”.