Fisco: Meloni, Italia non poteva più rimandare riforma


“L’Italia non poteva più rimandare una riforma che aspettava da quasi cinquant’anni, che era proprio la riforma fiscale. Era necessaria una riforma che costruisse un nuovo rapporto tra fisco e contribuente, che abbassasse la pressione fiscale e ponesse le condizioni per un’Italia più attrattiva per le imprese e per gli investimenti. Allora, appena ci siamo insediati, noi ci siamo messi subito al lavoro e abbiamo rapidamente approvato la legge delega e, come sapete, ne stiamo dando rapidamente attuazione”. Così la premier Giorgia Meloni in un video messaggio inviato agli Stati Generali dei Commercialisti, in corso a Roma.
“Appena pochi giorni fa, in Consiglio dei ministri, abbiamo approvato – ricorda la prmeier – il tredicesimo decreto attuativo della riforma. Molto si è detto, ovviamente, e si è scritto su questo provvedimento, come sempre accade per ogni scelta che questo Governo fa, però la verità è che questo decreto ci consente – oltre a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti più esposti – di fare un passo avanti molto importante nel cammino per un sistema tributario più semplice e più equo”. “Perché questo – aggiunge il presidente del Consiglio – è un decreto che tocca tutte le tipologie delle imposte sui redditi, dai redditi agrari ai redditi diversi, e contiene norme che semplificheranno notevolmente la vita di molti professionisti. Il nostro obiettivo è stato quello di avvicinare il reddito da lavoro autonomo a quello dell’impresa, creando una base normativa che fosse più semplice e più omogenea. È un passaggio estremamente rilevante, che permette di cancellare le disparità che esistevano tra le due categorie di reddito”.
“Altro punto qualificante del decreto – sottolinea il Capo dell’esecutivo – tocca il sostegno delle aggregazioni degli studi professionali, seguendo il principio della neutralità fiscale, proprio come avviene nel mondo delle imprese. Si tratta anche qui di un traguardo importante, direi storico, verso una maggiore equità fiscale e una migliore organizzazione di molti settori professionali”.