Fisco e contribuenti nell’era del Covid 19


di Domenico Landriscina

Come sicuramente balza agli occhi di tutti, la crisi sanitaria provocata dal Covid 19 sta avendo effetti economici sfavorevoli in tutti i paesi del mondo, in particolare sulla già compromessa economia delle famiglie  italiane.

Il principale impatto economico è stato determinato dai necessari provvedimenti di lockdown imposti dai governi con le misure di distanziamento sociale.

Occorre però non  dimenticare i dati sulle imprese, che danno una misura chiara della gravità della situazione; il 45 % delle  piccole e medie imprese si sono ritrovate a sospendere del tutto l’attività in seguito ai decreti del governo, si pensi ai settori della ristorazione, dei viaggi, l’alberghiero, le attività sportive,  per esempio.

Gli interventi fiscali dei governi sono stati molto efficaci nell’evitare che i tassi di disoccupazione aumentassero bruscamente, tuttavia quando queste misure verranno a scadenza bisognerà fare i conti con una diversa realtà, anche e soprattutto a livello economico.

Nel complesso, dunque, possiamo sicuramente affermare che la pandemia da Covid 19 ha causato una crisi economica mondiale senza precedenti che pone l’interrogativo se sarà possibile innestare un’inversione di tendenza,  quantomeno necessaria, anche nei rapporti tra cittadini e  imprese da una parte e fisco dall’altra.

In quest’ottica è dunque fondamentale creare una vera sinergia, con l’obiettivo di dar vita a un percorso di scambio costruttivo, in modo tale da ridurre le incomprensioni tra fisco e contribuenti, ed evitando così il ricorso al contenzioso tributario.

Già il decreto legge 119/2018, poi convertito in legge in data 13 Dicembre 2018, ha disciplinato la definizione agevolata di tutte quelle pendenze che il contribuente ha contratto con il fisco nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017, secondo le tre diverse strade della “rottamazione ter”, del saldo e stralcio e della cancellazione automatica degli importi fino a 1000 euro.

Ed in quest’ottica si è giunti al decreto “ristori quater”, che ha visto la Confedercontribuenti muoversi in prima linea. Il contenuto del decreto, per ciò che attiene all’ambito fiscale, ha costituito un’ancora di salvataggio per tutti i contribuenti e le imprese in vista delle scadenze fiscali  del 10 Dicembre 2020 (pace fiscale), rinviando il termine di pagamento al 1 Marzo 2021 e altresìimpostando nuove regole in materia di rateizzazione delle cartelle, con lo slittamento  al 31 Dicembre 2021 delle procedure esecutive.  

L’auspicio dunque, è che il legislatore possa continuare a muoversi in questa direzione, indicando e tracciando una serie di misure che, soprattutto in questo periodo storico, confermino ed amplino le scelte già adottate in precedenza,  dando così ai cittadini e alle imprese la possibilità di sanare eventuali pendenze a seconda delle circostanze in cui gli stessi dovessero versare.