Fisco: decreto Tribunale Milano, ‘Brt ha risparmiato per anni sfruttando lavoratori’


I vertici di Brt, finiti sotto la lente della procura di Milano, “imponevano alle cooperative di chiudere ogni due anni la compagine sociale e aprirne un’altra al fine di non fare emergere criticità fiscali” che potessero riverberarsi sul colosso della logistica e ed erano “perfettamente consapevoli della inadeguatezza delle tariffe imposte ai fornitori tariffe che non erano certo in grado di coprire i costi e da qui derivavano le evasioni Iva e contributive delle società fornitrici di manodopera”. E’ quanto si legge nel decreto del tribunale di Milano, Sezione autonoma misure di prevenzione, che ha disposto l’amministrazione giudiziaria per un anno di Brt, al centro di un’indagine su evasione fiscale e caporalato.

Il sistema di cooperative usate come serbatoi di manodopera, a dire della procura, “ha consentito a Brt di risparmiare a tutto detrimento dei lavoratori e dell’erario la somma di 100.000 all’anno. Allo stato non si sa da quando tale meccanismo è iniziato ma può dirsi che dura da 10 anni con un pesante coinvolgimento dei soggetti apicali” del gruppo che conta “circa 4000 lavoratori dipendenti e, tramite i consorzi e altre società appaltatrici, risultano lavorare per la Brt quantomeno altri 18.000 lavoratori in tutta Italia, nelle molteplici sedi della società”.

La Brt, si legge nel decreto, “ricorrendo ad una massiccia ‘esternalizzazione’ della forza lavoro”, aveva uno scopo preciso: risparmiare sul costo della manodopera al fine di massimizzare i profitti” ma in questo modo “consentendo di fatto alle società fornitrici dei servizi di handling o trasporti la perpetrazione di illeciti fiscali e conseguenti riciclaggi dei profitti dagli stessi derivanti, nonché situazioni di sfruttamento della manodopera. Detto meccanismo è stato colposamente alimentato dalla Brt che non è stata in grado, mediante i presidi organizzativi interni, di prevenire il rischio di agevolazione dei soggetti svolgono attività economica ponendo in essere illeciti di carattere strutturale”.