Mentre ancora una volta una Banca sarà salvata dallo Stato, nessuno parla di come il sistema del credito in Italia sia stato uno dei maggiori responsabili della crisi che stanno vivendo le imprese italiane, volutamente fatte indebitare a tassi usurai e con condizioni contrattuali capestro e non è un azzardo dire,con clausole truffaldine. Il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, non usa mezzi termini nel denunciare un sistema che ha portato alla bancarotta milioni di imprese e famiglie, senza che la politica e la Banca d’Italia alzassero un dito, per mettere ordine ad un sistema, fatto di conflitti di interessi e privilegi per le potenti lobby finanziarie. Le commissioni d’inchiesta Parlamentare sono solo serviti come passerella, ma mai hanno portato alla verità, e drammaticamente assistiamo anche con il nuovo Governo, al prossimo varo dell’ennesima commissione parlamentare. Insomma i riti si ripetono, ma nessuno davvero vuole mettere mano a smantellare e ricostruire, questo sistema, fondamentale per l’economia e lo sviluppo di un Paese. Un sistema che richiede l’applicazione di leggi severe nei confronti delle banche e dei banchieri responsabili in questi anni di avere violato le leggi sull’usura. Anzi, aggiunge Finocchiaro, il sistema sta concentrando il potere su alcuni istituti, che nel tempo costituiranno un cartello monopolistico, capace di creare ulteriori ostacoli e condizioni capestro per i clienti, i risparmiatori e gli investitori. Questo sistema si ritrova favorito da leggi, come quella sulle società degli NPL, che garantiti da fondi pubblici e con condizioni fiscali favorevoli che comprano i crediti delle famiglie e delle imprese. Comprare i cosiddetti debiti deteriorati, per acquisire interi patrimoni immobiliari e impoverire la gente e le imprese, e diventato il vero business del mercato finanziario speculativo. Ecco perche’ serve non arrendersi e contestare tutte le anomalie presenti nei contratti bancari, sbarrando la strada al facile ricatto di coloro che si candidano a diventare i nuovi padroni dei nostri sacrifici. In un Paese dove la magistratura penale fa finta, nella grande maggioranza dei casi, che l’usura vada affrontata solo dal punto di vista civilistico e la stampa resta muta e complice.