Di Ettore Minniti
Come è noto nei giorni di Natale migliaia di studenti fuori sede si spostano in treno, bus o aereo per trascorrere le feste in famiglia.
Una spesa che quest’anno risulta particolarmente elevata, soprattutto per chi deciderà di accorciare i tempi e utilizzare l’aereo, a causa dei pesantissimi rincari delle tariffe del comparto, salite su base annua dell’80% per i voli nazionali.
Un biglietto per volare da Roma a Palermo (solo andata) costa 370 euro se parte il 21 dicembre, 254 euro se si imbarca il 23 dicembre, ma addirittura 511 euro se decide di partire il 20 dicembre, praticamente più del volo Roma-New York che, nella stessa data, parte da 459 euro.
A farsi carico del disagio, finalmente, di tante famiglie siciliane il governatore della Sicilia Renato Schifani che intende intraprendere una battaglia legale contro il caro voli da e per la Sicilia che danneggia l’isola e il diritto alla mobilità di siciliani e turisti.
A sostenere la giusta rivendicazione di famiglie e contribuenti siciliani scende in camp anche la Confedercontribuenti.
“Il caro voli per Natale è un’umiliazione, una mortificazione, per le famiglie e i contribuenti siciliani. La Confederazione è pronta a sostenere tutti coloro che si battono per questa ingiustizia sociale che penalizza il sud e la Sicilia in particolare”, dichiara Carmelo Finocchiaro, presidente della Confedercontribuenti.
I prezzi rimangono stellari e i posti scarseggiano. Biglietto andata e ritorno Palermo-Roma: 1005 euro. Biglietto andata e ritorno Roma-New York: 885 euro.
“Da Ita e Ryanair politica al rialzo e che fanno cartello, senza alcuna concorrenza”, prosegue Finocchiaro, “per questo chiediamo a gran voce l’intervento dell’Antitrust. Soprattutto per verificare se non ci siano meccanismi distorsivi della concorrenza nei meccanismi di attribuzione delle tratte che provocano questo caro voli. È una vergogna, altro che tutela dell’insularità”.
Insomma, un siciliano che per le festività natalizia vuole tornare a casa, deve spendere mille euro se sceglie di viaggiare in aereo.
All’iniziativa di Schifani di dichiarare guerra alle due compagnie aeree, si schiera anche il primo cittadino di Palermo, La Galla, dichiarando che anche la sua giunta ha intrapreso le azioni necessarie per vigilare sulla concorrenza dei voli per la Sicilia e per mettere un freno agli altissimi prezzi dei biglietti aerei.
“Un fatto deplorevole e malevole verso la Sicilia e i suoi cittadini alla luce del nuovo comma dell’articolo 119 della Costituzione che sancisce il principio della tutela della insularità. Quindi da un lato abbiamo un principio costituzionale forte che tutela l’insularità, dall’altro una compagnia come ITA che è a capitale pubblico che danneggia l’insularità”, conclude Finocchiaro.
Fa molto male il silenzio assordante di tutti gli altri parlamentari siciliani, ma questa è una storia già conosciuta; con il loro lauto stipendio possono permettersi di viaggiare per il mondo a spese dei contribuenti.
Forse è giunto il momento di tirare fuori dal cassetto quel vecchio ambizioso progetto di creare una compagnia low cost tutta siciliana che fu dell’imprenditore Luigi Crispino, anima del progetto che aveva già dato vita a una compagnia aerea di bandiera dell’isola, noto per la sua esperienza con Air Sicilia, la prima compagnia aerea siciliana di cui si ha memoria in volo, fondata del 1994.