Fine di una dinastia, l'erede dei Kennedy sconfitto in Massachusetts. Trump a Kenosha "terrorismo interno"  


AGI – Il settantaquattrenne senatore Ed Markey ha sconfitto nelle primarie democratiche in Massachusetts il trentanovenne Joe Kennedy. Si tratta di una sconfitta storica per la “dinastia” Kennedy: è la prima volta che un esponente della famiglia di origine irlandese che diede agli Usa il presidente John Fitzgerald viene sconfitta nel Massachusetts.

Joseph Kennedy, pronipote del presidente John Fitgerald assassinato nel 1963, ha perso secondo gli ultimi dati ottenendo il 46,5% dei voti contro il 53,5% di Markey. Avendo scelto di partecipare al ballottaggio per il Senato, Kennedy, esponente della quarta generazione della famiglia ed entrato alla Camera dei rappresentanti nel 2013, non potra’ correre per riconfermare il suo seggio alla Camera: il prossimo Congresso non avrà quindi nessun esponente della storica famiglia della politica Usa.

Dal 1947, con l’eccezione di due soli anni, c’è sempre stato un Kennedy fra gli eletti al Congresso. Markey, 37 anni alla Camera e al Senato dal 2013, ha vinto con un programma liberale e anti-establishment sostenuto fra gli altri dalla senatrice Elizabeth Warren e dalla più giovane eletta al Congresso, Alexandria Ocasio-Cortez. Markey è favorito per ottenere il seggio di senatore alle elezioni di novembre: soltanto due repubblicani hanno vinto nello stato del Massachusetts negli ultimi 50 anni. 

Trump a Kenosha: manifestazioni sono “terrorismo interno”

Le manifestazioni e le violenze che si sono abbattute sugli Stati Uniti dopo il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake sono una forma di “terrorismo interno”. Donald Trump si esprime con durezza nella sua missione a Kenosha, nel Wisconsin, come il presidente “law & order” a fronte di quelli che lui ha chiamato “disordini contro la polizia, disordini anti-americani”. “Negli attacchi almeno 25 negozi sono stati distrutti o danneggiati, edifici pubblici sono stati dati alle fiamme, e mattoni sono stati lanciati addosso agli agenti”, ha ribadito il capo della Casa Bianca ad una tavola rotonda svoltasi nella città del Wisconsin, trasmessa in diretta televisiva.

“Non è certo stata una protesta pacifica”, insiste Trump, “ma si tratta di un vero terrorismo interno”. E ancora: “La retorica contro la polizia è pericolosa”, ripete il presidente, che non perde l’occasione per attaccare i democratici: “Tutti i problemi che abbiamo nelle città, come New York e Chicago, provengono dai democratici”.

La venuta a Kenosha del presidente era stata “sconsigliata” sia dal sindaco della città che dallo stesso governatore del Wisconsin, che avevano manifestato il timore che l’arrivo del presidente avrebbe finito per aumentare le tensioni. Non sorprendentemente, l’ex tycoon ha risposto dando dello “stupido” al sindaco democratico di Kenosha, accusandolo di difendere gli “anarchici radicali” che per giorni hanno protestato per il ferimento di Blake, l’afroamericano rimasto paralizzato perchè raggiunto da un proiettile di un agente di polizia. Già sull’aereo presidenziale verso la città del Wisconsin, Trump aveva ribadito che Kenosha sarebbe stato rasa al suolo dai manifestanti se non fosse stato per la Guardia Nazionale che ha schierato: “Penso che molte persone che stiano guardando a quel che succede a queste città gestite dai Democratici e sono disgustate”, ha aggiunto il presidente dall’Air Force One.

Arrivato poi a Kenosha – dove è stato accompagnato una nutrita delegazione che comprendeva il ministro della Giustizia, William Barr – il presidente ha voluto visitare le zone della città più colpite dai facinorosi durante le proteste. Subito dopo, ha partecipato ad una tavola rotonda dove ha ribadito ancora con forza il suo appoggio alle forze dell’ordine: “Dobbiamo dare loro un sostegno molto maggiore”, ha scandito, spronando gli agenti a mostrarsi inflessibili: “Dovete essere decisi, duri, forti ed essere disposti a mettere dentro le persone”. E ancora. “Se anche vi sono delle mele marce, la maggior parte dei nostri poliziotti sono devoti e onesti, e devono spesso prendere decisioni terribili in pochi istanti. Noi qui sentiamo al sicuro. Cosi’ tanti afroamericani e ispanici, anche loro vogliono sicurezza: guardate ai sondaggi, anche vogliono sicurezza, vogliono una polizia forte”. Non solo. Nella tavola rotonda il presidente ha anche annunciato la concessione di 1 milione di dollari alla polizia di Kenosha, per aiutarla a riprendersi dalle rivolte seguite al ferimento dell’afroamericano Jacob Blake; 4 milioni di dollari per aiutare le aziende cittadine a ricostruirsi e 42 milioni di dollari per altri pubblici ministeri.

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Fonte: estero agi