FILOSOFIA: la natura


 

Ciò che influenza il proprio divenire è esperienza. Le cose che incontriamo nel mondo sono esperienza, cioè ci influenzano più o meno sensibilmente. (cfr. Mondo 2016)

L’esperienza può avere tre nature:

Esperienza fisica degli esseri meccanici, ove la stimolazione dei sensi reagenti (es. atomi) provoca reazioni corporee e l’insieme complessivo di questi processi meccanici causa un’esperienza fisica;

Esperienza di vita degli esseri istintivi, ove la stimolazione dei sensi viventi (es. olfatto) provoca sensazioni corporee e l’insieme complessivo di questi processi istintivi causa un’esperienza di vita;

Esperienza cosciente degli esseri mentali, ove la stimolazione dei sensi pensanti (es. cervello) provoca ragionamenti astratti e l’insieme complessivo di questi processi mentali causa un’esperienza cosciente.

Nota bene: noi conosciamo il cervello quale strumento fisico fonte di pensiero. Infatti, negli uomini, tutte le prove affermano della correlazione fra il cervello fisico e il pensiero astratto, e nessuna prova ci dice che, in noi, possa non essere il cervello un tramite fisico del pensiero astratto. Oltremodo in questo schema trova seguito un’idea di appercezione (Leibniz docet) intesa come quella percezione che diventa cosciente. Tale appercezione è ciò che distingue i soggetti pensanti da quelli solamente viventi o ancor più solo meccanici. La percezione (ed esperienza) di quest’ultimi, infatti, rimane in uno stato di incoscienza se priva di un proprio pensiero. Mentre il pensiero è ciò che può trasformare la percezione fisica in appercezione, appunto prendendone coscienza: «l’appercezione è un processo riflessivo e razionale del [proprio] io che prende coscienza di sé e delle sue percezioni» (A. Gentile 2016, p. 60); un atto di coscienza.

Ogni esperienza soggettiva è mediata dai sensi del soggetto (es. tatto) e, nei soggetti pensanti, anche dalla razionalità del suo pensiero; tale che, la stessa cosa che alcuni potrebbero vedere di colore verde, altri potrebbero vederla rossa o in scala di grigio o, addirittura, potrebbero anche non riuscire a vederla per un diverso apparato percettivo. Per “apparato percettivo” intendo il complesso degli organi reagenti e viventi del soggetto capaci di acquisire immediatamente i valori sensibili delle cose (es. vista). Da ciò si esclude il cervello che riceve mediatamente il sensibile (dai sensi reagenti e viventi) piuttosto che acquisirlo immediatamente, oltreché trasmettitore di ordini. E che dire della razionalità della mente? Non di certo percepisce il sensibile, quello spetta ai sensi, ma è atta a processarne la ragione: la razionalità è la capacità astratta di astrarre dagli oggetti fisici la ragione per cui sono tali.

Dire che in natura c’è una reciproca influenza fra esperente ed esperito, significa dire che oltre ai sensi e razionalità dell’esperente, a influenzare la percezione sono anche i valori dell’oggetto esperito e, non meno, l’ambiente in cui, soggetto e oggetto, si esperiscono. Per l’ambiente di partecipazione, oh natura!, il medesimo valore può essere esperito in misura diversa relativamente al luogo in cui viene osservato o da cui viene osservato. Sicché, per esempio, relativamente al luogo in cui viene osservato, il medesimo bastone può vedersi dritto se tenuto in aria o storto se tenuto immerso nell’acqua. Sicché, per esempio, relativamente al luogo da cui viene osservato, il medesimo tavolo può apparire stretto e lungo oppure largo e corto. Tutto ciò si chiama “relativismo della percezione” dove non vi è inganno o illusione nell’apparire della natura, ma il naturale risultato di una o l’altra interazione fra stati di cose, loro apparati di percezione, razionalità e luoghi (in cui e da cui) di osservazione. Al più l’illusione e l’inganno stanno nelle interpretazioni che si hanno della natura quando l’interpretazione si dice erronea e quindi illusoria e ingannevole, o alla peggio stanno dove un essere (ontologico) cerchi di far credere qualcos’altro da ciò che è (o presume sia).

 

 

Di  Vito J. Ceravolo fonte@ filosofiaenuovisentieri.com/