Clamoroso flop holliwoodiano (alle 21,00 su Iris Tv)
di Franco La Magna
Uno stereotipo del genere western, ma sottotraccia anche cruenta lotta di classe tra spietati allevatori di bestiame e poveri contadini immigrati in una America dannata di terra frontiera, stracco mito che celebra qui il suo sabba nero.
Costato decine di milioni di dollari incassò una cifra ridicola e segnò a vita la carriera artistica del regista-sceneggiatore e scrittore newyorkese Michael Cimino, da allora in odore di maledettismo , fortemente ostracizzato da Hollywood, autore di pochissime e sofferte opere successive.
Diventato nel tempo una sorta di cult negativo “I cancelli del cielo” (1980, stasera su Iris Tv alle 21,00), fluviale, imponente, epico western atipico dalla durata originaria sproporzionata (5 ore e mezza!), passato poi nelle sale in versioni ridotte – quella di questa sera dura “soltanto” due ore e mezza – determinò il quasi fallimento della United Artists.
Ambientato nel 1890, esalta la strabiliante fotografia di Vilmos Zsigmond (che il piccolo schermo inevitabilmente riduce), sceneggiato dallo stesso Cimino, è liberamente ispirato alla guerra della Contea di Johnson. In parallelo alla lotta tra contadini e ricchi proprietari di bestiame l’amore di due uomini per la tenutaria di un bordello. Incredibile defaillance del visionario Cimino, duramente “punito” per la sua magniloquenza, che appena l’anno precedente (1979) aveva vinto ben cinque Oscar per “ Il cacciatore”.
Oggi la distribuzione italiana è curata dalla Cineteca di Bologna.