Femminicidio Bolzano: indiziato aveva perso lavoro da poco


(AGI) – Bolzano, 14 ago. – I dati ufficiali a fine giugno parlando di 57 donne uccise in Italia dal 2023: un dato impressionante. Nelle ultime settimane è stata superata quota 60, raggiungendo 62. In 49 dei casi gli omicidi sono stati compiuti dal partner o ex compagno.  Nel solo Trentino Alto Adige nelle ultime due settimane sono state uccise tre donne, Mara Fait di 63 anni a seguito di una lite condominiale nella zona di Rovereto, Iris Setti di 61 a seguito di un’aggressione da parte di uno sconosciuto in un parco cittadino sempre a Rovereto e Celine Frei Matzohl di 21 anni di Corces, da pochi mesi impiegata presso il Bauernbund, uccisa con diverse coltellate dall’ex compagno a Silandro. In quest’ultimo caso l’indiziato del delitto è l’ex partner, Omer Cim, 28 anni un cittadino turco che risiedeva in Val Venosta e con il quale Celine, seppur la relazione fosse finita, aveva comunque mantenuto i rapporti. Stando ai vicini di casa, pare che Celine avesse lasciato alcune settimane fa l’appartamento di Cim al civico 9/a di via Molini. Cim ha lavorato come macellaio in un’azienda di speck della zona e, stando ad alcune persone che lo conoscono, la settimana scorsa sarebbe stato licenziato da un hotel a Laces dove lavorava.

L’uomo è stato fermato dai carabinieri dopo che lo stesso si era dato alla fuga tentando di scappare in Austria. L’auto di quello che è considerato il presunto omicida – nelle ore successiva al fermo non ha parlato o confessato e mercoledì è prevista l’udienza di convalida dell’arresto – è stata recuperata su un prato tra Curon Venosta e passo Resia dopo essere uscita di strada, inseguita dai carabinieri. Cim, attualmente in carcere a Bolzano, dai vicini di casa è stato descritto con un uomo gentile. All’interno dell’appartamento i carabinieri hanno sequestrato quella che potrebbe essere stata l’arma con la quale Omer Cim ha ucciso Celine Frei Matzohl. La settimana scorsa a seguito dell’aggressione mortale di Iris Setti (5 agosto), a Trento era arrivato il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni che, a fronte di “un flusso migratorio di natura epocale”, aveva parlato della gestione dei soggetti pericolosi e psicologicamente instabili dicendo che essi “non possono restare sul territorio nazionale e vanno espulsi”. Setti era stata uccisa in maniera brutale da un nigeriano di 37 anni, Nweke Chukwuka, che le forze dell’ordine già lo conoscevano per episodi violenti. La prima vittima in Trentino Alto Adige la sera di venerdì 28 luglio ammazzata a colpi di accetta sul cortile fuori dalla porta di casa da un uomo, Ilir Ziba Shehi, con il quale aveva avuto già diverse problematiche per motivi condominiali e più volte denunciate. (AGI)
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