FdI: Gasparri, non contesto Berlinguer ma non è da deificare


“Enrico Berlinguer è stato un eroe della politica. Uno che muore sul palco entra di diritto nel Pantheon nei grandi leader. Io non contesto lui, tantomeno la figlia Bianca, giornalista della quale riconosco il valore, ma la narrazione della storia del Pci, perché si attua una vera e propria corruzione morale. Il partito comunista fruiva di tre forme di finanziamento illegale. Smettiamola con la deificazione dei comunisti”. Lo dice a Libero Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato.
Che, avverte, “non entro nel merito del di quanto avvenuto alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. La cosa riguarda loro e conoscendo bene sia Bianca Berlinguer, che stimo, e Ignazio La Russa, con il quale ci lega lunga amicizia, esprimo il massimo rispetto per quanto avvenuto sul palco. Il tema è un altro, la santificazione del Pci e la riproposizione della questione morale. Tutto ciò lo trovo inaccettabile”. “Il partito comunista fruiva di tre forme di finanziamento illegale – ribadisce Gasparri – e poi c’erano anche vere e proprie tangenti da parte di imprese private come alcuni scandali hanno dimostrato e non si può non ricordarlo, soprattutto in questi giorni in cui, tra tessere e santini vari, si sparge una retorica che non trova fondamento nei fatti della storia. L’onestà individuale non cancella la disonestà collettiva, non dobbiamo confondere la persona Enrico Berlinguer per la quale c’è grande rispetto con quella del partito che guidava”.
“Sulla pacificazione possiamo discutere a lungo essendo stato Giorgio Almirante negli anni ’70 a proporre l’argomento”, conclude.