Martedì 20 e mercoledì 21 giugno a Parigi si svolgerà la 172esima assemblea generale del Bie, sarà l’ultima occasione per le quattro contendenti (Roma per l’Italia, la capitale saudita Riad, le due città portuali di Busan in Corea del Sud e Odessa in Ucraina) di presentare, ciascuna in 20 minuti, la propria candidatura. Poi, probabilmente tra il 27 e il 28 novembre, sarà calendarizzata la votazione a scrutinio segreto da parte dei delegati dei 179 Stati membri.
Per accompagnare la parte finale del percorso di candidatura si stanno muovendo anche i governi dei rispettivi Paesi. Dal 14 giugno il principe saudita Mohammad bin Salman è a Parigi, dove ieri ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron, anche per sostenere l’attività di lobbing in favore della candidatura. Una visita accompagnata dalle critiche delle associazioni per i diritti umani. Appena un mese fa una decina di sigle hanno scritto al segretario generale del Bie Dimitri Kerkentzes per chiedere di “escludere la candidatura dell’Arabia Saudita” perché un evento di intrattenimento non “costituisca una copertura della repressione del governo e del suo abissale record di diritti umani”. Un posizionamento della Francia in favore della candidatura saudita, infatti, potrebbe trascinarsi anche l’appoggio di una serie si stati centro e nord africani. La presidente del Consiglio martedì è attesa a Parigi, in una missione di cui fanno parte anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, per sostenere il dossier della candidatura romana. Nessuna indicazione, al momento, su eventuali incontro con Macron, con cui ha avuto un bilaterale nel recente G7 di Osaka.
A Parigi Non mancherà nemmeno il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, atteso nella capitale francese tra il 20 e 21 giugno dove potrebbe incontrare Macron. Il Comitato Roma Expo 2030 questa settimana ha inaugurato una mostra fotografica al Carrousel du Louvre con 22 scatti che ritraggono la città tra passato e presente. Cartoline della città posizionate in modo strategico nel luogo dove operano almeno la metà dei delegati del Bie. Martedì sera presso l’Ambasciata italiana a Parigi è atteso un nuovo show simile a quello che a fine aprile ha incantato di fronte al Colosseo la delegazione del Bie in visita in città per i sopralluoghi.
La partita è aperta, anche se le risorse economiche a disposizione della candidatura saudita appaiono pressoché illimitate. Negli ultimi anni i Paesi del Golfo persico hanno ottenuto molto in termini di grandi eventi: tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 si e’ svolta a Dubai Expo 2020 – in ritardo a causa della pandemia di Covid – mentre a dicembre 2022 sono stati disputati in Qatar i Mondiali di calcio. Non stupirebbe, dunque, il tris con una nova Expo.
L’oriente, invece, ospiterà la prossima edizione della rassegna, nel 2025 ad Osaka in Giappone. Forse un appuntamento troppo ravvicinato per poter bissare subito dopo con una rassegna in Corea.
Discorso a parte per l’Ucraina, invasa da oltre un anno dalla Russia, la cui corsa è divenuta uno dei mille modi per tenere accesa l’attenzione globale sul conflitto in corso. Expo potrebbe essere un volano per la ricostruzione del Paese ma le tante incognite legate al conflitto potrebbero non garantire lo svolgimento dell’evento in sicurezza. (AGI)