“Abbiamo chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio. Ci hanno detto che a breve loro ci convocheranno, molto probabilmente la settimana prossima o al massimo la settimana dopo. La cosa che noi gli diciamo è di non fare scelte irreversibili. Non scherzate sul destino delle comunità e delle persone. Se ci convocherete prima, noi daremo il nostro contributo. Se ci convocherete a cose fatte, loro devono sapere che questa situazione non finirà bene, finirà malissimo”. Lo ha dichiarato Rocco Palombella, segretario generale Uilm, a proposito della procedura di vendita di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, l’ex Ilva. Oggi, intanto, in due interviste pubblicate rispettivamente da “La Gazzetta Del Mezzogiorno” di Bari e da “Il Secolo XXI” di Genova, Narendra Kumar Misra, direttore delle operazioni europee di Jindal Steel International (India) a cui fa capo Vulcan Steel (una delle tre realtà in corsa per acquisire tutta AdI, mentre le altre due sono Baku Steel Company CJSC e Azerbaijan Investment Company OJSC dall’Azerbaijan e Bedrock Industries Management Co Inc dagli Stati Uniti), ha annunciato investimenti per 2 miliardi. Il manager ha dichiarato che “Jindal ha sviluppato un piano dettagliato di decarbonizzazione e rilancio industriale per gli impianti di Acciaierie d’Italia in piena conformità con le normative del Green Deal europeo e con la progressiva eliminazione delle quote gratuite di CO2 entro il 2034. Un elemento cruciale della trasformazione è rappresentato dalla graduale dismissione degli altoforni entro il 2030, che saranno sostituiti a Taranto dall’installazione di due forni ad arco elettrico con una capacità produttiva di 6 milioni di tonnellate all’anno”. Mentre per i siti della Liguria, Narendra Kumar Misra ha detto: “Gli impianti di Novi Ligure e Genova sono centrali nella nostra strategia per offrire ai clienti italiani ed europei prodotti finali di altissima qualità. Il nostro obiettivo è trasformare l’Italia da Paese importatore netto di acciaio a esportatore netto. Novi si concentrerà sulla produzione di coils laminati a freddo, zincati a caldo, e alluminizzati a caldo e coils tagliati; Genova si specializzerà in coils decapati a caldo, banda stagnata e acciaio senza stagno. Puntiamo a preservare l’integrità operativa dei due stabilimenti, che riteniamo fondamentali per la sostenibilità a lungo termine di Taranto”. (AGI)
TA1/ILA
Ex Ilva: Uilm, Governo non faccia scelte irreversibili
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