“Entro i prossimi 60 giorni i parlamentari ci aiutino a correggere il Dl sull’Amministrazione Straordinaria dell’ex Ilva. Occorre mettere rapidamente in sicurezza i crediti dell’indotto e far ripartire il tavolo per l’accordo di programma”. Lo chiede il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sul decreto che dal 18 gennaio è in Gazzetta Ufficiale. “Ringrazio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha inteso aggiornarmi sullo stato dei lavori riferibili alle sorti dello stabilimento siderurgico. A lui e al Governo – dice Melucci -, quando ci verrà dato modo di sederci ad un tavolo di discussione più formale, forniremo tutto il supporto possibile nell’interesse esclusivo della comunità ionica.E muovendo da questi principi, al ministro – rileva il sindaco di Taranto – ho sottolineato che resteremo molto preoccupati finché non potremo osservare che, nella fase della conversione in legge al Parlamento del decreto-legge che introduce l’Amministrazione Straordinaria di Acciaierie d’Italia, non siano posti i correttivi essenziali per la tenuta socio-economica della nostra comunità e del sistema di imprese locali, come delle priorità connesse al tipo di piano industriale, con le sue implicazioni ambientali e sanitarie”. Per il sindaco di Taranto, “bisogna assicurare in deroga alla norma di carattere generale la salvaguardia di tutti i crediti correnti vantati dall’indotto tarantino, oltre a una garanzia su qualche forma di recupero o cartolarizzazione dei cospicui crediti pregressi. Situazioni, a mia memoria, già assicurate alla transizione di altri siti, come Piombino”. Inoltre, dice Melucci, “se all’Amministrazione Straordinaria non verrà dato un forte e chiaro mandato per la sottoscrizione di un accordo di programma che abbia al suo cuore l’obiettivo del fermo definitivo ed in breve volgere di tempo delle fonti inquinanti, con la previsione dunque del cambio radicale delle tecnologie produttive, non potremo che dirci insoddisfatti e scettici sull’orizzonte della intera filiera”. (AGI)
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