“Abbiamo ribadito la necessità che il tavolo a Palazzo Chigi sia convocato quanto prima perché i lavoratori e le organizzazioni sindacali non possono apprendere dagli organi di stampa quale sarà il loro futuro”. Lo dice la Fiom Cgil con Loris Scarpa dopo l’incontro odierno al ministero del Lavoro sul rinnovo della cassa integrazione straordinaria nell’ex Ilva.
“Abbiamo appreso dalla discussione di oggi che non c’è più un piano di ripartenza perché è in corso la trattativa di vendita dell’ex Ilva”, dice la Fiom. “L’azienda si è resa disponibile a ragionare delle richieste sindacali di continuità delle condizioni della precedente cassa integrazione e a ridurre da 3.420 a 3.200 i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione a rotazione. Si tratta di un numero ancora non adeguato, visto che la media dei lavoratori coinvolti è stata tra i 2.400 e i 2.500”.
Per la Fiom, “il governo, da quando sono arrivate le offerte vincolanti, ha smesso di discutere con il sindacato. Per la Fiom-Cgil questo non è più accettabile. La nostra posizione rimane confermata: non si può prescindere dalla presenza in equity dello Stato, dalla integrità del gruppo siderurgico, dalla garanzia occupazionale per i 10.200 lavoratori diretti, i 1.600 lavoratori di Ilva in as e i 5.000 lavoratori degli appalti”.
“Pertanto”, conclude la sigla sindacale, “non accetteremo discussioni che prevedano esuberi. Se sarà necessario, l’incontro a Palazzo Chigi ce lo andremo a conquistare”. (AGI)