“Esprimiamo un apprezzamento per tutta la delegazione – dichiara il segretario nazionale D’Aló – che con una lunga trattativa riporta AdI, l’ ex Ilva, in una dimensione normale di relazioni industriali. Questo accordo darà sollievo alle famiglie di tutti quei lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione e accompagnerà il piano di rilancio aziendale. È un ottimo passo in avanti. Anche se coinvolti nella cassa, i lavoratori vivranno periodi migliori rispetto a quelli passati sino ad oggi. Attendiamo ora di conoscere gli estremi del bando con cui Acciaierie d’Italia, oggi in amministrazione straordinaria – conclude D’Alò -, si appresterà a diventare una nuova società”. “Sono tanti gli aspetti positivi, siamo riusciti ad abbattere i numeri a 4.050 rispetto ai 5.200 chiesti dall’azienda. Alla fine del piano, a giugno 2026, tutti i lavoratori sospesi in cassa integrazione rientreranno al lavoro”. Lo dichiara Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, sull’accordo, la scorsa notte al ministero del Lavoro, tra sindacati e Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria sulla cassa integrazione. “Buone notizie per i lavoratori e le loro famiglie”, evidenzia D’Alò, poiché l’accordo “prevederà importanti novità e agevolazioni ai lavoratori coinvolti dalla cassa straordinaria: riconoscimento di integrazione salariale pari al 70% della retribuzione, oltre ai relativi ratei di tredicesima e premio di produzione. Previsto un welfare aziendale fino al 3% dello stipendio lordo proporzionale al raggiungimento dei 3 milioni di tonnellate della produzione”. Saranno inoltre riconosciute delle “integrazioni retributive” con retroattività a marzo 2024 e “l’una tantum come premio ripristina vecchie condizioni di premialità che avevamo nella precedente società e il ripristino delle turnazioni contrattuali che nella precedente gestione erano state cancellate”. (AGI)