Nuova udienza domani al Tribunale di Milano dopo quella del 2 maggio, per discutere della dichiarazione dello stato insolvenza per Acciaierie d’Italia Holding a cui sono riconducibili le controllate AdI Energia, che gestisce le centrali elettriche dello stabilimento di Taranto, e AdI Servizi Marittimi, a cui fanno capo le navi. Società, queste, che dal 17 aprile sono già in amministrazione straordinaria e affidate dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, agli stessi commissari di AdI spa: Fiori, Quaranta e Tabarelli. Per AdI spa, l’amministrazione straordinaria é invece partita il 20 febbraio. Oltreché dai commissari, l’insolvenza per le società controllate, al pari di Acciaierie d’Italia spa, è stata chiesta al Tribunale fallimentare anche dalla Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo esplorativo circa l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta. Secondo la Procura, Acciaierie Holding, controllata col 62% da Arcelor Mittal Italy Holding srl e per il restante 38 dalla società pubblica Invitalia, va dichiarata insolvente “perché – si legge nella memoria – non ha effettuato alcun tentativo di salvataggio delle società operative (dalla stessa partecipate) non opponendosi alla loro dichiarazione di insolvenza”. Inoltre, si afferma, “la società risulta altresì esposta nei loro confronti a un’ingente esposizione debitoria” e “il 98% dei ricavi della gestione dell’impresa derivanti dai contratti con Acciaierie d’Italia spa sono stati di fatto azzerati”. (AGI)