Ex Ilva: azienda conferma lungo ponte feriale 26 aprile-5 maggio


Con una comunicazione, Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria (ex Ilva) ha confermato il lungo ponte feriale nello stabilimento di Taranto dal 26 aprile al 5 maggio. L’adesione al ponte da parte dei dipendenti sarà su base volontaria e riguarderà sia l’area della produzione che quella degli uffici e degli staff. “Si comunica – si legge nella nota dell’azienda – che in concomitanza con l’Anniversario della Liberazione d’Italia di giovedì 25 aprile e della festa dei lavoratori di mercoledì 1 Maggio, gli enti di Staff dello Stabilimento, ridurranno al minimo indispensabile la presenza dei lavoratori, gestendo le relative assenze mediante l’utilizzo di ferie, permessi o altri istituti applicabili. Eventuali presidi comunque necessari per attività indifferibili riferite agli Enti interessati, dovranno essere comunicati preventivamente alla Direzione del Personale.Contestualmente si invitano tutti i responsabili delle Aree produttive a ridurre al minimo indispensabile la presenza al lavoro per il periodo succitato del personale normalista e di Staff, massimizzando il ricorso ai predetti istituti, ove richiesti dal dipendente interessato”. È la prima volta che nell’ex Ilva scatta un ponte feriale così lungo e rivolto anche alla produzione, mentre in passato ha coinvolto solo l’area degli impiegati. La motivazione di questo ponte è duplice: situazione dell’azienda, caratterizzata da una produzione di acciaio bassissima e con un solo altoforno in marcia, e necessità di alleggerire le ferie del personale utilizzando le due festività, 25 aprile e 1 maggio.
Fonti interne ad Acciaierie hanno intanto ricordato che ai primi di marzo, pochi giorni dopo l’insediamento dei commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli, fu precisato che sarebbero state escluse dall’insinuazione al passivo di Acciaierie le ferie residue dei dipendenti al 19 febbraio, il giorno prima dell’entrata in vigore dell’amministrazione straordinaria. Queste ferie sono state infatti ritenute crediti di diritto di lavoro e i dipendenti ne avrebbero beneficiato assentandosi dal lavoro per un diritto acquisito. Questo da un lato avrebbe evitato di ingolfare il passivo di AdI anche con le ferie non smaltite (cosa che è invece avvenuta nel 2015 con l’amministrazione straordinaria di Ilva) e dall’altro riportato ordine nella gestione, visto che in precedenza, con la gestione di Lucia Morselli, è più volte accaduto che i lavoratori abbiano chiesto ferie, se le siano viste autorizzare, e poi in busta paga hanno trovato che quei giorni di ferie erano diventati, su scelta dell’azienda, cassa integrazione. Il ricorso alle ferie per questo lungo ponte rientra quindi in questa logica, si spiega da parte dell’azienda, tenuto conto anche della bassissima attività in corso. (AGI)
TA1/RED