Ex Ilva: appello imprese indotto a Mattarella, non ci lasci soli


Aigi scrive al capo dello Stato che “la messa in amministrazione straordinaria di ex Ilva, che stiamo cercando con tutte le forze di scongiurare, si tradurrebbe in una nuova voragine di 130 milioni di euro nei bilanci delle aziende dell’indotto, le quali danno lavoro a circa 4000 persone;130 milioni di euro che mancherebbero all’economia cittadina compromettendo tutti i settori vitali del territorio. Decretare l’amministrazione straordinaria di ex-Ilva, senza prima mettere in sicurezza i crediti dell’indotto – si afferma -, significherebbe infatti decretare la morte di tante imprese del tessuto industriale”.
“La popolazione tarantina e tutte le forze del territorio sono più che mai coese – si legge infine nella lettera a Mattarella – il 29/01/2024 rappresenterà la data storica di una grande iniziativa che unirà imprenditori e operai. Tutte le organizzazioni sindacali insieme alle imprese dell’indotto scenderanno in piazza a manifestare in difesa della produzione ecocompatibile e del lavoro per il territorio tarantino, nonché per la sopravvivenza dello stabilimento siderurgico il cui futuro è fortemente a rischio”. “Non consenta che la città di Taranto, in un momento così critico per le sue sorti future sia lasciata sola. Ora, più che mai, la città, i cittadini, i lavoratori e le loro famiglie avvertono il bisogno di sentire la vicinanza del loro Presidente”. È l’appello che Aigi, l’associazione delle imprese dell’indotto dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, attraverso il suo presidente Fabio Greco, lancia al capo dello Stato, Sergio Mattarella, con una lettera il cui testo é stato reso noto questa mattina dalla stessa associazione.
“La nostra città sta vivendo le ore più drammatiche della sua storia recente” dice Aigi in riferimento all’amministrazione straordinaria verso la quale sembra incamminata Acciaierie – amministrazione straordinaria che l’indotto disapprova – “perché Governo e socio privato non riescono a trovare un accordo affinché lo stabilimento, un tempo fiore all’occhiello della siderurgia nazionale ed internazionale, riprenda la produzione e continui a garantire economia e lavoro all’intero territorio ed alla Nazione”. (AGI)

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