Euro digitale: Scotti (Bankitalia), porterà benefici e vantaggi


L’euro digitale porterà benefici, sicurezza e un sistema di pagamenti più solido. Lo afferma Chiara Scotti Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, nel corso del suo intervento al Convegno “Il Valore della prossimità. Il Credito cooperativo a cinque anni dalla costituzione dei Gruppi Bancari Cooperativi. Bilanci e prospettive”. “L’euro digitale rappresenta un’iniziativa che ci aiuterà a portare agli utenti finali i benefici delle sperimentazioni in corso e di quelle che verranno sviluppate dagli operatori di mercato, garantendo che il sistema dei pagamenti europeo rimanga sempre sicuro, efficiente, accessibile a tutti e all’avanguardia”, ha sottolineato affermando che rappresenta “uno sforzo comune europeo, che impegna su più fronti le banche centrali dell’Eurosistema, che coinvolge i co-legislatori europei nel definire il necessario quadro legislativo di riferimento e che chiama direttamente in causa anche il mercato, per assicurare che vengano bilanciate le esigenze di tutti gli attori: consumatori, operatori finanziari, imprese e commercianti”.
Per Scotti saranno fondamentalmente tre i vantaggi principali. “I fornitori di servizi di pagamento (payment service providers, PSP), tra cui le banche, saranno i soli soggetti autorizzati a distribuire l’euro digitale a fronte di una compensazione per i servizi forniti”, ha osservato. Un secondo beneficio, ha proseguito Scotti, “deriva dal fatto che le banche e le Bcc si troverebbero in una posizione ideale per fornire servizi a valore aggiunto – che rappresenterebbero una nuova fonte di ricavo – e per innovare sviluppando soluzioni su misura per l’adozione dell’euro digitale”.
Come ulteriore beneficio, “non possiamo trascurare il fatto che l’euro digitale rafforzerebbe la resilienza del nostro sistema dei pagamenti, potendosi basare su un’infrastruttura propria. Offrirebbe agli intermediari vigilati l’opportunità di estendere i propri servizi a tutta l’area euro. Ad esempio, una banca a vocazione locale potrebbe continuare a fornire i propri servizi a un’impresa che aprisse una sede in un’altra regione. L’euro digitale renderebbe così più competitivi gli intermediari di piccole dimensioni e aumenterebbe l’efficienza del mercato, promuovendo concorrenza e innovazione”, ha sottolineato. (AGI)
GIN