Estonia, Lettonia e Nuova Zelanda: i Paesi con i migliori sistemi fiscali


Per il quinto anno consecutivo, l’Estonia si aggiudica la prima posizione nella classifica dei Paesi Ocse con il miglior sistema fiscale, seguita dalla Lettonia e dalla Nuova Zelanda. L’ex Paese dell’Unione Sovietica si è confermato ancora una volta al vertice della classifica stilata dallaTax Foundation, l’istituto di ricerca indipendente e apartitico a stelle e strisce che ogni anno analizza i sistemi fiscali dei Paesi Ocse. Il report, pubblicato nei giorni scorsi, misura anche la capacità dei diversi Paesi di far nascere e crescere nuove imprese, creando un contesto fertile e adatto per lo sviluppo imprenditoriale.

L’indice di competitività fiscale
In un contesto internazionale sempre più competitivo, avere un sistema fiscale efficiente rappresenta un fattore chiave nello sviluppo economico di un Paese. L’International Tax Competitiveness Index si pone come obiettivo quello di misurare l’efficacia della macchina fiscale dei vari Stati attraverso l’adesione di ciascun sistema tributario ai criteri di competitività e neutralità. Il primo fa riferimento alla necessità di mantenere aliquote fiscali basse, in modo da attrarre gli investimenti in un contesto mondiale in cui i capitali sono sempre più mobili e le varie aziende sono sempre più spinte ad adottare politiche fiscali aggressive, alla ricerca di aliquote basse per massimizzare i rendimenti. Quello di neutralità, invece, riguarda la capacità di garantire una certa imparzialità del sistema, in modo da utilizzare il meno possibile distorsioni economiche come incentivi o sgravi fiscali per determinate categorie di contribuenti. Alcuni Stati, per esempio, incentivano un’attitudine al consumo anziché al risparmio attraverso una tassazione sugli investimenti o imposte sulla ricchezza.
Le variabili utilizzate per il calcolo dell’International Tax Competitiveness Index sono più di quaranta, raggruppate in cinque categorie: la tassazione sulle imprese, quella sui consumi (come l’Iva), le imposte patrimoniali, quelle individuali e quelle internazionali. Queste variabili misurano non solo il livello delle tasse, ma anche come queste vengono strutturate.

Il sistema fiscale Estone funziona
Tra i Paesi Ocse analizzati dalla Tax Foundation, l’Estonia guida ancora una volta la classifica dei Paesi con il miglior sistema fiscale. Si tratta del quinto anno consecutivo, un successo che ha recentemente ottenuto anche il riconoscimento del Fmi, che ha indicato il sistema tributario estone come modello da prendere in riferimento, soprattutto per quanto riguarda la digitalizzazione.
In Estonia le società scontano un’aliquota del 20% sul reddito che si applica solo agli utili distribuiti. Per i redditi individuali è in vigore una flat tax del 20% che non si applica al reddito personale proveniente dai dividendi, mentre la tassa sulla proprietà viene applicata solamente al terreno (e non agli edifici o al capitale). Infine, esiste un’esenzione dalla tassazione del 100% sui profitti esteri, realizzati dalle imprese nazionali (con alcune restrizioni).

Bene anche i sistemi tributari di Lettonia e Nuova Zelanda, migliora il Belgio
Insieme al sistema fiscale Estone, si collocano nella parte alta della classifica anche quello Lettone e quello neozelandese. La Lettonia ha recentemente adottato il sistema estone per quanto riguarda la tassazione delle società. Inoltre, gode di un sistema efficiente per la tassazione del lavoro. La Nuova Zelanda, invece, ha un’imposta sul reddito individuale relativamente bassa e un’imposta sulla proprietà ben strutturata. Si tratta di Paesi che eccellono maggiormente in alcune delle categorie prese in considerazione dallo studio e per questo si collocano nella parte alta della classifica. Da notare il balzo in avanti fatto dal Belgio, che sale di ben 6 posizioni rispetto allo scorso anno, grazie all’entrata in vigore della riforma fiscale.

Da rivedere il sistema francese
Niente di nuovo nemmeno per i Paesi che occupano la parte bassa della classifica. La peggiore performance, anche in questo caso per il quinto anno consecutivo, è quella della Francia. A rendere il sistema fiscale francese meno competitivo è soprattutto la tassazione del reddito delle società, a cui viene applicata un’aliquota pari al 34,4%, una delle più alte tra i vari Paesi Ocse, ma anche tasse elevate sulla proprietà, una tassa sulle transazioni finanziarie e un’imposta patrimoniale.
Da notare che i cinque Paesi che si collocano in fondo alla classifica hanno tutti aliquote fiscali superiori alla media per quanto riguarda le società, tranne che per la Polonia. Inoltre, in tutti e cinque i Paesi vengono applicate imposte sul consumo molto elevate, con percentuali pari al 20% e oltre (ad eccezione del Cile).

Fonte: Fiscooggi.it
Fabio Brocceri