Estate mitologica. PAN


di Gianni De Iuliis

Il dio Pan era, nelle religioni dell’antica Grecia, una divinità non olimpica dall’aspetto di un satiro, legata alle selve, alla pastorizia e alla natura. Era solitamente riconosciuto come figlio del dio Ermes e della ninfa Penelope.

Il nome Pan deriva dal greco paein, cioè “pascolare”. Pan era infatti il dio pastore, il dio della campagna, delle selve e dei pascoli. Il nome è però simile all’aggettivo Pan, che significa “tutto”.

Dal suo nome deriva il sostantivo panico, originariamente timor panico o terror panico, poiché il dio si adirava con chi lo disturbasse emettendo urla terrificanti, provocando così un’ incontrollata paura. Pausania scrive che i Galli, saccheggiando la Grecia, videro nel tempio di Delfi la statua del dio Pan e ne furono così tanto spaventati che fuggirono.

Ma il mito più famoso legato a questa caratteristica è la titanomachia, durante la quale Pan salva gli Olimpi emettendo un urlo e facendo fuggire Delfine.

Dio dalle forti connotazioni sessuali – anche Pan infatti come Dioniso e Priapo era generalmente rappresentato con un grande fallo – recentemente Pan è stato indicato come il dio della masturbazione, da James Hillman, noto psicologo americano, che sostiene essere Pan l’inventore della sessualità non procreativa.

Infatti Pan, trovando difficoltà di accoppiamento a causa del suo aspetto, era solito esercitare la sua forza generatrice mediante la masturbazione, oltre che con la violenza sessuale. Era un dio potente e selvaggio, raffigurato con gambe e corna caprine, zampe irsute e zoccoli, mentre il busto è umano, il volto barbuto e dall’espressione terribile. Vaga per i boschi, spesso per inseguire le ninfe, mentre suona e danza. È molto agile, rapido nella corsa, imbattibile nel salto.

È principalmente indicato come dio Signore dei campi e delle selve nell’ora meridiana, protegge le greggi e gli armenti, gli sono sacre le cime dei monti. Tradizionalmente, indossa una nebris, una pelle di cerbiatto.

 

(Nella foto: Il dio Pan in una scultura in bronzo della seconda metà del XX secolo)