Lo scrittore e filosofo russo Dostoevskij, nato a Mosca nel 1821, fu arrestato nell’aprile 1849 per partecipazione a società segreta con scopi sovversivi e imprigionato Il 16 novembre dello stesso anno, insieme ad altri venti imputati viene condannato a morte, ma lo zar Nicola I, il 19 dicembre seguente, commuta la condanna a morte in lavori forzati a tempo indeterminato. La revoca della pena capitale, già decisa nei giorni precedenti all’esecuzione, viene comunicata allo scrittore solo sul patibolo. L’avvenimento lo segnerà molto, come ci testimoniano le riflessioni sulla pena di morte (alla quale Dostoevskij si dichiarerà fermamente contrario) in “Delitto e castigo” e ne “L’idiota” scritto a Firenze. Il trauma della mancata fucilazione si assocerà alle crisi di epilessia che segneranno la sua esistenza e di cui si troverà traccia in alcuni romanzi, quali “L’idiota” nella figura del principe Myškin.. Graziato della vita, il 24 dicembre viene deportato in Siberia, giungendo l’11 gennaio 1850 a Tobol’sk per poi essere rinchiuso il 17 gennaio nella fortezza di Omsk. Dalla drammatica esperienza della reclusione matura una delle opere più crude e sconvolgenti di Dostoevskij, Memorie dalla Casa dei Morti, in cui varie umanità degradate vengono descritte come personificazioni delle più turpi abiezioni morali, pur senza che manchi nell’autore una vena di speranza. Anche i due capitoli dell’epilogo di Delitto e castigo si svolgono in una fortezza sul fiume Irtiš, identificabile con Omsk. Nel febbraio del 1854 Dostoevskij è liberato dalla galera per buona condotta, scontando il resto della pena servendo nell’esercito come soldato semplice nel 7º battaglione siberiano, di stanza nella città di Semipalatinsk vicino al confine cinese. In questo periodo gli sono di grande supporto morale i libri inviatigli clandestinamente dal fratello Michail, tra cui i romanzi di Dumas e la “Critica della ragion pura di Kant”. Congedato per problemi di salute, Dostoevskij, si trasferisci nei pressi di San Pietroburgo, dove muore nel 1881. È considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. A lui è intitolato il cratere Dostoevskij sulla superficie di Mercurio.Tra le sue opere più note vi sono “Memorie dal sottosuolo”, “Delitto e castigo”, “L’idiota”, “Il giocatore”, “I fratelli Karamazov”.
Di Galli Gabriele – fonte: https://www.ilditonellocchio.it/