Expo 2020 Dubai, si carica anche di un forte valore simbolico e mediatico quale primo evento globale in un mondo che riemerge dalla pandemia. Una sfida a cui lavorano alacremente gli oltre 190 Paesi partecipanti, a partire dai padroni di casa. È in questa cornice internazionale così densa di significato, portatrice di una nuova e più consapevole visione del mondo, che Eni presenterà l’impegno del gruppo nella costruzione di un futuro low carbon, all’insegna delle energie rinnovabili e dell’economia circolare.
Perché gli Emirati costituiscono un partner geopolitico strategico per l’Italia nella regione del Golfo e nel mondo islamico? Gli Emirati, guidati dallo sceicco Mohammed Bin Zayed, principe ereditario di Abu Dhabi, sono un Paese giovane e dinamico, con un’età media di poco superiore ai 30 anni e proprio quest’anno celebrano i primi 50 anni di vita del Paese, il Giubileo d’Oro. Abu Dhabi è protagonista dei più importanti dossier internazionali: dalla sicurezza nella circolazione marittima, agli sforzi profusi nell’affrontare l’emergenza climatica, fino al processo di pacificazione della Regione mediorientale. Grazie al governo di Abu Dhabi, infatti, nel 2020, hanno visto la luce gli Accordi di Abramo, che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti fra Israele e diversi Stati arabi. Gli Emirati, inoltre, rappresentano un mercato importante per l’Italia, che conta sul posto oltre 800 società tra cui alcuni dei campioni nazionali, come Eni. Nel 2020 figurano al primo posto nella graduatoria dei Paesi dell’area ME.NA in cui esportiamo, per un valore di quasi quattro miliardi di euro, pari circa al 16% dell’esportazione italiana nell’area.
Il ruolo di Eni all’Expo 2020 Dubai
Secondo la partnership siglata con il Commissariato italiano, Eni è “Platinum Sponsor” del Padiglione Italia. All’ombra del più grande tricolore nazionale, quello che costituisce il tetto del Padiglione Italia, illustreremo nostra mission, ispirata ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, e le nostre attività di ricerca e decarbonizzazione nei settori upstream e downstream, di fronte a opinion leader, istituzioni, stakeholder e al grande pubblico, stimato fino a 25 milioni di visitatori.
La nostra partecipazione si preannuncia particolarmente ricca, all’insegna del claim “Innovations means making things possible”, in linea con i contenuti del Padiglione Italia. Durante tutto il semestre espositivo sono previsti la suggestiva installazione (link news su installazione), un palinsesto video, nonché un ricco calendario di eventi, workshop e talk. In particolare, il progetto espositivo, esperienziale e scenico ideato intende raccontare l’innovazione del business Eni upstream e downstream a partire dalla biofissazione intensificata della CO2, sviluppata nel Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara, in collaborazione con il Politecnico di Torino e con una rete di start-up italiane.
L’installazione progettata per Expo 2020 Dubai avrà un forte impatto al tempo stesso scenografico e divulgativo. Verranno illustrate le importanti ricerche condotte sulla biofissazione dell’anidride carbonica attraverso una coltivazione di microalghe, riprodotta in chiave artistica, attraverso una cascata di liane tecnologiche lunghe fino a 20 metri. Dentro a ogni liana scorrono microalghe illuminate a LED: uno spettacolare circuito trasparente che presenta il processo biologico di crescita delle microalghe nel fotobioreattore. Il progetto è realizzato dallo studio di architettura e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota, già gestore del progetto Padiglione Italia. L’installazione troverà spazio nel Water Mirror di circa 85 metri quadrati, luogo di visibilità e passaggio, a cui si abbina un’area dedicata nella zona vip di circa 10 mq.
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Source: agi