L’Italia non è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nazionale deglio del 43,7% di emissioni gas serra nel 2030 rispetto ai livelli del 2005; non raggiungerà l’ambizione del 2030 per quanto riguarda l’uso del territorio; non indica gli obiettivi di riduzione della povertà energetica. E’ una parte dei giudizi della Commissione europea sulla bozza del Piano nazionale italiano per l’energia e il clima aggiornato.
Gli elementi positivi del Piano riguardano le rinnovabili, l’efficienza e la sicurezza energetica, l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili.
Per quanto riguarda gli edifici, il piano – secondo la Commissione – non prevede obiettivi più ambiziosi di quelli della strategia di ristrutturazione a lungo termine dell’Italia 2020 e non fornisce stime del fabbisogno finanziario o delle fonti di finanziamento per la maggior parte delle misure di efficienza energetica proposte. Per quanto riguarda la povertà energetica, la bozza aggiornata del Piano non contiene un obiettivo per la riduzione della povertà energetica e non riporta il numero di famiglie attualmente colpite dalla povertà energetica. Su ricerca, innovazione e competitività, il piano non fornisce informazioni sufficienti su misure e investimenti per sostenere la ricerca e l’innovazione nelle tecnologie energetiche pulite, l’aumento delle capacità produttive per le tecnologie a zero emissioni e per superare le lacune di competenze individuate. In merito all’adattamento ai cambiamenti climatici, il piano non valuta le vulnerabilità e i rischi climatici rilevanti per il raggiungimento degli obiettivi, delle politiche e delle misure energetiche e climatiche dell’Italia. Le politiche e le misure di adattamento (per affrontare questi rischi e vulnerabilità) non sono adeguatamente descritte. Per quanto riguarda il raggiungimento di una transizione giusta, il piano non è in linea con gli impegni assunti nei Piani territoriali per una transizione giusta adottati, in particolare per la Centrale elettrica del Sulcis.
Sulle energie rinnovabili, il piano fornisce invece, per la maggior parte, un elenco completo delle misure che l’Italia ha adottato o intende adottare per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, come le “aree di accelerazione rinnovabili” designate con procedure più rapide e semplici per le tecnologie delle energie rinnovabili . Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il piano prevede, per la maggior parte, misure globali che riguardano la maggior parte dei settori rilevanti, tra cui l’edilizia, la distribuzione dell’energia, i trasporti e le imprese. In particolare, l’Italia ha inserito informazioni dettagliate sul risparmio energetico degli enti pubblici. Sulla sicurezza energetica, il piano definisce ambizioni elevate, politiche e misure concrete per rafforzare la sicurezza del sistema energetico italiano, in particolare per la diversificazione del gas e per la riduzione della domanda di gas. Sul mercato interno dell’energia, il piano definisce misure convincenti per garantire la partecipazione non discriminatoria dei nuovi operatori sul mercato e per incoraggiare i servizi di flessibilità, ma senza obiettivi chiari. Per quanto riguarda l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili, il piano spiega l’esercizio di mappatura e descrive la struttura di governance per la loro progressiva eliminazione. (AGI)