‘Elisabetta l’Ultima’? In Gran Bretagna si riapre il dibattito sulla monarchia


AGI – Elisabetta II sarà ricordato come Elisabetta l’Ultima? Con questa provocazione, si è riaperto nel Regno Unito il dibattito sul futuro della monarchia. Si sono levate infatti diverse voci di protesta dopo l’uscita dell’inchiesta del Guardian che ha rivelato come la regina Elisabetta, negli ultimi decenni, abbia influenzato i governi nella stesura di oltre mille leggi. E proprio un editoriale di Polly Toynbee, sul quotidiano liberal, ha ricordato come le sollecitazione nel Paese a favore della fine della monarchia siano in aumento e si è domandata appunto se la Famiglia Reale debba essere ancora parte del futuro del Paese o la regina, oggi 94enne, non sia destinata ad essere ricordata come l’ultima monarca dei Windsor e della storia della Gran Bretagna.

“Il consenso della Regina”

I documenti rivelati dal Guardian fanno riferimento a una misura chiamata “consenso della Regina” che sarebbe stata usata dalla Corona in molti frangenti negli ultimi anni, anche per evitare che venissero colpiti gli interessi privati della corona; e tra le tante richieste e pressioni fatte ci sarebbe anche quella relativa a una legge sulla trasparenza delle partecipazioni societarie. Un disegno che avrebbe rischiato di rivelare l’ammontare del patrimonio privato di Elisabetta, gelosamente custodito da Buckingham Palace.

La ricchezza della sovrana

Toynbee ha sottolineato come questo tipo di azioni siano abbastanza inutili dato che, pur non conoscendo la cifra esatta, “tutti sanno che la regina ha una ricchezza astronomica al di là di ogni immaginazione” e “qualche zero in più o in meno non fa certo la differenza”. Ma i motivi di imbarazzo sono molti di più e riguardano soprattutto l’immagine pubblica della famiglia: dalle questioni che riguardano Harry e Meghan alla Brexit, dai conti nei paradisi fiscali ai “feticci” familiari fatti di matrimoni da sogno e vita da principesse che i social diffondono con costanza. Non è un caso, quindi, che serie televisive come “The Crown” e “The Queen”, capaci di raccontare tutto ciò, abbiano avuto un importante riscontro di pubblico.

Un’istituzione in declino

Da notare che già qualche settimana fa, inoltre, l’ex corrispondente per la Famiglia Reale della BBC, Christopher Lee, si è lasciato sfuggire che il figlio maggiore del principe William e di Kate, George, terzo nella linea di successione al trono, non diventerà mai Re. Lee sostiene infatti che la popolarità della monarchia britannica è in gran parte dovuta alla stessa Elisabetta, alla sua longevità e alla sua aria di mistero. L’avvento del principe Carlo, molto meno amato, potrebbe dare il colpo di grazia alla popolarità di un’istituzione già fortemente minata e che, dopo le ultime rivelazioni, potrebbe faticare a uscire da quella che è, a tutti gli effetti, una vera bufera politica.