Elezioni Amministrative, aperte le urne: al voto 595 comuni italiani e oltre 4 milioni di elettori

Roma, 13 mag. (askanews) - Sono 595 i Comuni che domani e lunedì sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, con oltre quattro milioni e mezzo (4.587.877, di cui 402.967 all`estero, distribuiti su 5.426 sezioni) di aventi diritto al voto. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. L`eventuale ballottaggio è in programma il 28 e il 29 maggio. Il sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni. Nei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti (91, ndr), l'elezione dei consiglieri comunali è contestuale all`elezione del sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio (28 - 29 maggio prossimi), e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età. Nei Comuni con popolazione oltre i 15 mila abitanti (504, ndr) per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 - 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi. Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E` previsto un "premio di maggioranza" alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei Comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l'elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda, uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa. L`attenzione di questa tornata elettorale sarà catalizzata dal voto in tredici città: Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza, tutti capoluoghi di provincia. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà il 21 maggio con il voto previsto in Valle d`Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni). In totale a maggio saranno eletti 766 sindaci e 10.150 consiglieri.


Urne aperte in 595 comuni italiani, dove si potrà votare fino alle 23 di oggi, 14 maggio, e dalle 7 alle 15 di domani. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. Per questi due giorni di elezioni amministrative, sono chiamati al voto i cittadini di 595 comuni, per un totale di 4,5 milioni di votanti distribuiti su 5.426 sezioni che dovranno eleggere il loro sindaco. Nelle settimane successive sarà il turno del Trentino e della Valle d’Aosta il 21 maggio, e di Sicilia e Sardegna il 28 e 29 maggio.

Si vota in 13 comuni capoluogo, di cui un capoluogo di regione (Ancona) e 12 capoluoghi di provincia (Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio.

Il colore delle schede di voto è l’azzurro e sono due i modelli di scheda di votazione per il primo turno, suddivisi in base al numero dei residenti nei comuni al voto: la scheda è suddivisa in quattro parti verticali in cui sono stampati, secondo l’ordine di sorteggio, da sinistra a destra e dall’alto verso il basso, dei rettangoli contenenti ciascuno i nominativi dei candidati a sindaco, il contrassegno della lista ad esso collegata e una riga (nel caso di Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) o due righe (nel caso di Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti) tratteggiate per i voti di preferenza per i candidati al consiglio comunale.

Sette dei capoluoghi chiamati al voto sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.  Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove FdI esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche.

Ancona è l’unico capoluogo di regione alle urne. Nella città marchigiana – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti(centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi. Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci.

Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinque stelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra.

Brindisi né il centrodestra né il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune -Alleanza Verdi Sinistra. Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina.

Curiosità a Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una.

Il turno delle elezioni amministrative della primavera 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (1 comune) e Trentino-Alto Adige (3 comuni) e gli eventuali ballottaggi il 4 giugno. E con le elezioni in Sicilia, il 28 e 29 maggio (128 comuni per 1.347.614 elettori) e Sardegna (39 comuni per 139.045 elettori) con possibili ballottaggi l’11 e il 12 giugno. Il voto coinvolgerà 171 comuni nelle Regioni a Statuto speciale.

Fonte: Rai News