Editoria: ‘Nuova Sardegna’, protesta per cessione ramo azienda


Uilcom Sardegna e Slc Cgil contestano la decisione della Sae Sardegna spa, società proprietaria del quotidiano ‘La Nuova Sardegna’, di trasferire il ramo d’azienda nella nuova società Sae servizi srl, con capitale sociale di 10 mila euro. Per domani alle 15, a Sassari, è previsto un presidio dei lavoratori del giornale sotto i locali della Fondazione Banco di Sardegna. I sindacati paventano il rischio che i lavoratori possano confluire nello stesso ‘contenitore’ in cui sono stati collocati per ora i lavoratori del ‘Tirreno’ di Livorno.
“A tutt’oggi”, spiegano, in una nota, Antonello Marongiu, segretario generale della Slc Cgil, e Tonino Ortega, segretario generale della Uilcom Sardegna, “non è stato presentato un piano editoriale e non è stato fornito nessun chiarimento sulle future attività delle maestranze, ragion per cui mancano le condizioni primarie necessarie per il trasferimento di ramo, soprattutto in considerazione del fatto che nella nuova azienda dovranno confluire in futuro altri 35 lavoratori della testata Il Tirreno di Livorno (sempre facente parte del gruppo Sae)”.
“Abbiamo già sollevato dei dubbi sull’utilità e la stessa finalità dell’operazione e le lavoratrici e i lavoratori manifestano una fortissima preoccupazione in ordine al proprio futuro occupazionale e alle sorti di un importantissimo presidio democratico che rappresenta il pluralismo dell’informazione nella nostra regione”, aggiungono i sindacalisti. “Ricordiamo che l’ultima riduzione di personale risale a pochi mesi fa, con la dismissione del centro stampa e la commessa ceduta all’Unione Sarda, che ha visto la fuoriuscita di 13 lavoratori, ed ha fatto seguito a una ristrutturazione precedente, che auspicavamo risolutiva, nel settembre del 2023”.
“Visti i mancati chiarimenti dei rappresentanti di Sae, abbiamo chiesto delle risposte agli azionisti sardi di questo gruppo editoriale, che nel 2022 con il loro ingresso hanno creduto fortemente nella florida realtà de La Nuova Sardegna”, aggiungono Ortega e Marongiu. “Preso atto del ritardo nella risposta, d’intesa con i lavoratori della Nuova Sardegna’, si è convocata un’assemblea/presidio per confrontarci e comprendere i margini di intervento per la salvaguardia della pluralità dell’informazione e dei posti di lavoro in un territorio già messo a dura prova dalle tante crisi industriali e del tessuto produttivo”. (AGI)