Ecuador: Italia forma polizia Quito contro crimine organizzato


L’ambasciatore italiano a Quito, Giovanni Davoli, ha commentato che questa è solo una delle attività con cui l’Italia porta avanti il ​​proprio impegno a sostegno della democrazia e del popolo ecuadoriano. “L’Italia mette la propria esperienza e le proprie risorse al servizio della lotta alla criminalità organizzata transnazionale che colpisce fortemente il Paese sudamericano con implicazioni globali”, ha affermato Davoli.
Secondo un recente rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e del crimine (UNODC), il 73% della produzione mondiale di cocaina passa attraverso l’Ecuador. Dall’inizio dell’anno, il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha elevato la lotta alla criminalità organizzata alla categoria di “conflitto armato interno”, con la quale ha iniziato a classificare le bande criminali come gruppi terroristici e attori belligeranti non statali.
Alle bande della criminalità organizzata, dedite principalmente al traffico di droga, è attribuita l’ondata di violenza che sta colpendo l’Ecuador e che lo ha portato ad apparire come il paese con il maggior numero di omicidi pro capite, registrando 47,2 ogni 100.000 abitanti nel 2023, secondo il rapporto Osservatorio ecuadoriano sulla criminalità organizzata (OECO). Gli agenti della Polizia Nazionale dell’Ecuador e di altre istituzioni statali coinvolte nella lotta alla criminalità organizzata hanno iniziato a ricevere dall’Italia una formazione sulla lotta contro crimini come l’estorsione e il rapimento.
La formazione è stata impartita dal ministero dell’Interno italiano, in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), si legge in una nota dell’Ambasciata italiana in Ecuador.
Nei prossimi mesi verranno organizzate attività di formazione in presenza anche in Ecuador, tenute da esperti italiani nella lotta alla criminalità transnazionale. (AGI)