Temu, la piattaforma di e-commerce di sconti internazionale, ha intentato una causa in un tribunale del Distretto di Columbia mercoledì sostenendo che la rivale Shein ha utilizzato “intimidazioni in stile mafioso” sui fornitori che lavoravano anche con Temu. Lo riporta Reuters.
Temu, sostiene che la rivale Shein, fondata in Cina e con sede a Singapore, abbia abusato della legislazione sulla proprietà intellettuale per impedire a commercianti e fornitori di lavorare con essa. Ha inoltre affermato che Shein ha “sequestrato” i venditori che trattavano con Temu trattenendoli per molte ore nei propri uffici, confiscando i loro dispositivi elettronici e minacciandoli di sanzioni per aver fatto affari con Temu. Entrambe le aziende, che hanno radici in Cina, hanno visto le loro attività crescere nel mercato statunitense negli ultimi anni poiché l’inflazione e le pressioni sul costo della vita hanno contribuito ad attirare i consumatori verso offerte di e-commerce a basso costo. Non è la prima volta che i feroci rivali si scambiano accuse in cause legali intentate nei tribunali statunitensi. In precedenza Shein ha accusato Temu di aver chiesto agli influencer di fare commenti denigratori sul rivenditore di fast fashion e di aver indotto con l’inganno i clienti a scaricare l’app utilizzando account social fasulli. A luglio, Temu ha intentato una causa presso il tribunale federale di Boston, accusando Shein di violare la legge antitrust statunitense nei suoi rapporti con i produttori di abbigliamento. Entrambe le società hanno ritirato le azioni intentate l’una contro l’altra in ottobre senza fornire alcuna motivazione. Il mese scorso, Shein ha presentato istanza confidenziale per quotarsi a New York: un’operazione che potrebbe arrivare a 90 miliardi di dollari. (AGI)
UBA