Ecco il piano per la vaccinazione di massa in Lombardia


AGI – Se la Lombardia passerà o no in zona rossa “lo diranno i dati che arriveranno dal Cts”. Il presidente della regione Attilio Fontana chiude alle illazioni su un cambio di colore dovuto all’aumento dei contagi e si concentra su come portare avanti la campagna vaccinale. L’obiettivo reso noto oggi in conferenza stampa, insieme alla vice presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti è arrivare a effettuare 170.000 vaccinazioni al giorno, raggiungendo almeno 6,6 milioni di persone, sui 10,2 milioni di cittadini residenti, per completare il piano entro giugno 2021.

Saranno coinvolti 6,6 milioni di cittadini lombardi

E’ questo il target indicato per la vaccinazione di massa da Moratti. “I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private  – che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l’8 marzo – ospedali, ambulatori, farmacie, aziende  e altro”.

Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17.

Non ci sono i vaccini sufficienti per la vaccinazione di massa

Certo al momento resta il problema dell’approvvigionamento dei vaccini. La vice presidente lo ha ammesso spiegando che proprio per questo motivo non si può ufficializzare una data precisa di avvio: “per la vaccinazione di massa in questo momento non abbiamo vaccini sufficienti”. La novità è che “abbiamo chiesto al governo, ed ottenuto, attraverso poi pareri che sono stati dati dall’Iss e da Aifa, di poter avere Astrazeneca sopra i 55 anni fino ai 65 e di poter avere l’allungamento delle dosi di Astrazeneca fino a dodici settimane – ha spiegato Moratti – Analogamente abbiamo chiesto di poter avere la possibilità di allungare i tempi della somministrazione per chi ha contratto la malattia. Ci risulta che la circolare sia in firma al ministro, avendo avuto parere positivo da parte dell’Iss e dell’Aifa”.

La vaccinazione per i cittadini ‘fragili’ partirà entro fine mese

Una scadenza invece è stata fornita da Guido Bertolaso, consulente della regione per il piano vaccinale per l’avvio della campagna vaccinale per i cittadini ‘fragili’, con patologie importanti: “comincerà entro il mese di marzo”.  

Per adesso, lo step più vicino è quello che riguarda gli insegnanti, che saranno vaccinati a partire dalla prossima settimana, come ha ricordato il direttore generale della sanità, Giovanni Pavesi: “E tra qualche giorno parte anche la campagna per il sistema penitenziario“. Inoltre, “oggi abbiamo un incontro con Federfarma per ingaggiare in maniera formale e definita la rete delle farmacie, che entrerà in gioco quando avremo il vaccino Johnson&Johnson, che consente una somministrazione più semplice e veloce”.

Adesso il vaccino si prenota in Posta 

E adesso sarà anche più semplice e veloce il sistema di  adesione e prenotazione della vaccinazione anti Covid in Lombardia con il coinvolgimento di Poste italiane “che gratuitamente ci mette a disposizione la sua piattaforma. Ne abbiamo la disponibilità immediata – ha spiegato Moratti -. Ed è già consolidata anche in altre regioni”. La piattaforma “Ha un accesso per i cittadini dal portale, dal call center, dai centri postali e dai postini”. E altra cosa importante, ai cittadini si da la possibilità di scegliere tra 4 date disponibili per la prenotazione”. “Ci stiamo attrezzando per avere la più ampia gamma possibile per arrivare ad avere tutti vaccinati entro giugno 2021, questo compatibilmente con l’arrivo dei vaccini”, ha ribadito Moratti sottolineando quello che è il problema della scarsità delle dosi.

“Gli specializzandi sono obbligati a vaccinare”

A cui se ne aggiunge un altro: il numero esiguo di medici che possono effettuare le vaccinazioni. Su questo punto Bertolaso non ha dubbi: bisogna coinvolgere gli specializzandi, anche ‘obbligandoli’. “La legge dice che gli specializzandi sono chiamati a fare vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo”. Per questo motivo “Scriverò al prefetto e gli chiederò di chiedere per la seconda volta, l’elenco degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore”. “Per un medico vaccinare è la cosa più nobile da fare. Solo vaccinando risolviamo questa emergenza”.

La Lombardia è più vulnerabile. 

“Non sono preoccupato più della Lombardia rispetto ad altre Regioni – ha concluso – ma qui bisogna correre affrontando le problematiche già avanzate. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni ha concluso -. È fuori discussione che bisogna vaccinare e si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo. Bisogna andare a Bruxelles e battere i pugni”.

Source: agi