Questa è una bufala ed è anche molto pericolosa: mangiare cozze e vongole crude è pericoloso. Questi frutti di mare vanno sempre cotti, anche solo per pochi minuti.
di Leonardo Ciccarelli
Dobbiamo sfatare questa leggenda secolare: il limone non disinfetta i frutti di mare. Dispiace deludere i più tradizionalisti ma aprire una cozza e spruzzare sopra del limone non la rende sicura dal punto di vista igienico. Né il limone né tantomeno una marinatura con l’aceto hanno un’efficace azione battericida su vongole, cozze o prodotti simili. Sconsigliamo vivamente di mangiare questi prodotti crudi perché in natura fungono da filtro del mare: i conchigliacei soprattutto filtrano attraverso il proprio organismo moltissimi litri d’acqua marina ogni giorno. Immagazzinano molti batteri pericolosi come il campylobacter lari che provoca le enteriti o i batteri della degli stafilococchi e dei vibrioni che insieme all’escherichia coli sono invece responsabili di intossicazioni alimentari. I rischi sono quasi del tutto annullati se cuociamo cozze e vongole perché il calore uccide i germi. Un’ulteriore premura potrebbe essere comprare frutti di mare che siano ancora vivi e con una confezione provvista del bollo sanitario pinzato, cosa che tra l’altro stabilisce la legge.
Il limone non disinfetta un bel niente
Certe credenze popolari sono dure da far morire, questa del limone usato come se fosse candeggina commestibile è tra le più longeve. Le caratteristiche acide del frutto ci inducono ad avere fiducia nel suo potere antibatterico.
Purtroppo non è così: l’acido ascorbico e l’acido citrico contenuti nel succo di limone hanno delle proprietà disinfettanti ma sono del tutto insufficienti a eliminare virus o batteri. Non basterebbe un limone intero e noi vogliamo risolvere la giocata con una spruzzatina su una cozza cruda? Ti sconsigliamo assolutamente di farlo perché potresti pentirti amaramente di questa scelta.
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Cozze e vongole, soprattutto, sono delle vere e proprie spugne di mare piene di agenti patogeni responsabili di intossicazioni e infezioni varie. L’unico modo per evitarle è cuocere questi prodotti. Bastano pochi minuti sul fuoco per eliminare ogni rischio (o quasi) e avere un prodotto ittico sicuro e gustoso. È importante il passaggio in cottura perché questo tipo di animale non cambia le proprie caratteristiche organolettiche se contaminato: l’odore è uguale, il colore pure. È impossibile accorgersi della contaminazione a meno che il frutto di mare non sia in uno stato di putrefazione avanzato. In una situazione tipo, in cui compriamo le cozze in pescheria e le mangiamo a casa con una bella impepata, è impossibile distinguere con i sensi una cozza malandata da una buona. Ce ne accorgiamo solo dopo e rimpiangiamo di essere stati così stupidi, affidando a un piccolo frutto giallo le nostre sorti.
Fonte: https://www.cookist.it/
rivista: cookist