Durante la pandemia individuate 207 violazioni della libertà di stampa


AGI – Il 2020 è passato alla Storia come un anno segnato da profonde crisi sociali, economiche e sanitarie. Ma allo stesso tempo è stato anche un anno in cui si e’ assistito alla diffusione del fenomeno della disinformazione con nuovi e reiterati attacchi al mondo del giornalismo.

Il tema è stato affrontato all’interno del World Economic Forum di Davos, nel panel “Proteggere la libertà di stampa” dove si è partiti dai dati forniti dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) che ha documentato 207 violazioni della libertà di stampa legate alla pandemia a livello globale: dalla detenzione agli attacchi fisici e alle ritorsioni, dalle minacce legali e alle molestie.

Sarah Kate Ellis, Presidente di Glaad, un’organizzazione non governativa americana per il monitoraggio dei media, ha sottolineato come il mondo si trovi oggi a combattere contro due nemici: la pandemia e il populismo. Quest’ultimo ha contribuito a diffondere fake news e disinformazione indebolendo quel processo che mira a difendere e sostenere i diritti umani.

Matthew Caruana Galizia, figlio di Daphne Caruana Galizia, giornalista assassinata nell’ottobre del 2017 a causa dei suoi scoop, e presidente della fondazione che porta il suo nome, ha sottolineato come il coronavirus abbia complicato il lavoro di tutti coloro che si occupano di inchieste riguardanti temi cospirativi, dalla corruzione al crimine organizzato.

Per Caruana l’impossibilità di viaggiare e di stabilire connessioni determina un più difficoltoso accesso a informazioni che possono risultare decisive per portare alla luce fenomeni importanti. La conseguenza e’ che i lettori hanno meno possibilità di leggere inchieste di questo tipo, come quella che riguarda la morte di sua madre.

Randall Lane, responsabile dei contenuti di Forbes, ha approfondito il tema delle piattaforme social che hanno un ruolo nel processo di diffusione delle fake news e della minacce online. Per combatterle, secondo Lane, bisogna costruire dei meccanismi per fermarle ma che, allo stesso tempo, siano in grado di proteggere il diritto alla libertà di parola.

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Fonte: estero agi