Droga: interporto Vado Ligure, sequestrati 102 panetti cocaina


Un ingente carico di droga è stato intercettato nell’interporto di Vado Ligure (SV) grazie ad una azione congiunta del personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Guardia di finanza di Savona. All’interno di un container proveniente dal Centro America sono stati sequestrati 102 panetti di cocaina per un peso complessivo, al lordo del confezionamento, pari a circa 116 kg che, se immessa sul mercato al dettaglio, avrebbe fruttato introiti stimati in circa 7 milioni di euro.
L’esito investigativo è frutto di un’ approfondita analisi condotta nelle ultime settimane dal personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalle Fiamme Gialle savonesi tesa a contrastare i traffici illeciti gravitanti sul porto di Vado Ligure, con particolare riferimento al commercio internazionale di sostanze stupefacenti. Le indagini si sono soffermate sulle spedizioni di alimenti provenienti da Paesi del Centro e Sud America considerati “a rischio”, nei quali maggiormente prolifera il fenomeno della produzione ai fini di esportazione di sostanza stupefacente quali la cocaina. Il contenitore selezionato, inizialmente imbarcato in Nicaragua, trasbordato più volte ha stazionato per diverso tempo in porti del Messico e dell’Ecuador. La circostanza ha portato a ipotizzare, anche sulla base di recenti esperienze operative, che vi fosse l’elevata probabilità di un inserimento al suo interno di sostanza stupefacente occultata tra i sacchi di caffè oggetto della spedizione dichiarata. Pertanto, il container, sbarcato a Genova e successivamente trasportato a Vado Ligure (SV) in un’area dell’interporto, è stato sottoposto ad una accurata ispezione che ha portato al rinvenimento del carico di stupefacente. Sono in corso approfondimenti atti ad individuare i destinatari della ingente partita di droga. I risultati della costante attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ottenuti dalle Fiamme Gialle e dal personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli confermano, secondo gli inquirente, che il bacino portuale Savona-Vado Ligure, è considerato fra le porte d’accesso privilegiate per l’introduzione della droga nel territorio nazionale.