Droga: gup, grave per D’Onofrio ‘sfruttare’ ruolo nell’Esercito


Le “condotte” di Rosario D’Onofrio, anche ex procuratore capo dell’Associazione italiana arbitri, “sono connotate di estrema gravità e ciò in ragione della qualifica rivestita, che gli ha consentito di ‘sfruttare’ le proprie conoscenze nell’Esercito e dotarsi, pur essendo stato sospeso, di una tuta mimetica tramite la quale fare, in alcune occasioni, trasporti ‘in sicurezza’ durante il periodo delle restrizioni legate alla pandemia”. Lo ha scritto la giudice di Milano, Lidia Castellucci, nelle motivazioni della condanna a 7 anni e 8 mesi per l’ex ufficiale medico militare, difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, accusato di far parte di un’associazione finalizzata al traffico di droga capace di muovere sull’asse Italia-Spagna tonnellate di marijuana e hashish, tra il 2019 e il 2021.
Al 44enne, ancora agli arresti domiciliari dopo un periodo in carcere, non sono state riconosciute le attenuanti generiche, ma quella della collaborazione perché il contenuto delle sue dichiarazioni rese al pm Rosario Ferracane, titolare dell’inchiesta del Gico della Gdf, “è stato senz’altro utile a interrompere l’attività complessiva del sodalizio criminoso, avendo egli fornito elementi rilevanti nella individuazione dei soggetti coinvolti e nella ricostruzione dei rapporti in essere non solo all’interno del sodalizio ma anche con altri soggetti con cui il gruppo era in contatto sempre per finalità concernenti il narcotraffico”. Con D’Onofrio lo scorso 18 aprile erano stati condannati in abbreviato un’altra quarantina di imputati. (AGI)
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