Droga: Gdf Varese intercetta flusso da Cina, valore 63 mln


Le spedizioni, arrivate alla Cargo City dell’Aeroporto di Malpensa, sono state intercettate dalle Fiamme Gialledel Gruppo di Malpensa che, impegnate ad analizzare le migliaia di spedizioni in transito ogni giorno sulla base di accurate procedure di selezione basate su indici di rischio economico-finanziario, hanno individuato le confezioni perfettamente sigillate come ad indicare una produzione di tipo “industriale”, il cui contenuto ha subito destato sospetto agli occhi esperti dei finanzieri: granelli di povere bianca e scaglie giallastre non apparivano coerenti con il contenuto dichiarato all’importazione. Si è proceduto prima all’identificazione qualitativa del materiale per confermare la dichiarazione deleganale della ditta produttrice che aveva classificato il prodotto come “Polyester Poweder Coating”, usata per verniciatura a polvere di poliestere.Da lì le analisi, svolte anche dal prestigioso Istituto di Ricerca di Ispra (JRC), data la difficoltà nell’individuare la natura della composizione chimica della sostanza.
Gli esami di laboratorio svolti sulla prima spedizione individuata hanno accertato che il contenuto era di 1.063 kg di piperonil-metil chetone (PMK): un precursore chimico utilizzato per la produzione di sostanza stupefacente di tipo MDMA ed elencato nella Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope, il che significa che è strettamente controllato: la sua produzione, distribuzione e detenzione sono vietate.
Il carico, destinato dapprima ad una società con sede legale a Milano e sede operativa a Caronno Pertusella, nel basso varesotto, e successivamente ad un indirizzo olandese, s’accordo con il magistrato titolare dell’indagine della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio e sentito il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.), è stato sottoposto a “monitoraggio transfrontaliero”, con la collaborazione della polizia olandese. (AGI)