Draghi da Mattarella, i partiti al bivio


AGI – Il giorno di Mario Draghi. L’ex presidente della Bce è atteso dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alle 12 al Quirinale per ottenere un incarico e tentare di dar vita a un governo dopo il fallimento di una ricomposizione della maggioranza e il tramonto del ‘Conte ter’. Ma il sostegno politico e numerico a un esecutivo guidato dall’ex numero uno di Francoforte è tutto da costruire e i partiti sono a un bivio.

Il Pd offre la sua disponibilità, il M5S chiude, Italia Viva è pronta. “Difficile un sostegno”, aggiunge LeU, ma “ne discuteremo”. Segnali di apertura arrivano d FI, mentre la Lega di Salvini resta alla finestra e Giorgia Meloni annuncia l’opposizione di FdI.     

Preso atto del fallimento della trattativa nella maggioranza, nella serata di ieri Sergio Mattarella ha fatto appello a tutte le forze politiche perchè sostengano un esecutivo “di alto profilo” in grado di rispondere alle sfide della pandemia e gestire il Recovery plan: “Con le elezioni non ci sarebbe un governo nel pieno delle sue funzioni”, ha detto il Capo dello Stato.

La strada delle elezioni anticipate in piena pandemia, ha detto Mattarella, è difficilmente praticabile: l’alternativa indicata dal Colle è quella di “dare immediatamente vita a un nuovo governo, adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria, sociale, economica e finanziaria”. Un governo “di alto profilo, che non deve identificarsi in alcuna formula politica”.    

La prospettiva di un governo guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea fa volare la Borsa e crollare lo spread, ma i numeri andranno cercati alle Camere. “Il Parlamento di oggi è più complicato di quello in cui si insediò Monti – avverte il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando – e’ fuorviante pensare che la qualità e la forza indubbia del nome” di Mario Draghi “possa risolvere tutti i problemi”, “serve convergenza su un programma che indichi un’agenda di riforme che trovi sintonia nel paese, non basta la competenza. Non basta dire ‘è arrivato Draghi viva Draghi’, bisogna dargli una mano per affrontare questi nodi”.

I 5 Stelle sono in sofferenza e rischiano la spaccatura. Al momento la linea ufficiale annunciata dal capo politico, Vito Crimi, è quella del ‘no’: “siamo sempre stati chiari con gli italiani dicendo apertamente che il M5S avrebbe sostenuto solo un esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Su questo, con coerenza, andremo fino in fondo”, aggiunge il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. I pentastellati riuniranno i gruppi di Camera e Senato alle 15.

Cautela anche in LeU: “difficile sostenere questo governo – chiarisce Nicola Fratoianni – ma ne discuteremo”. “Non è il momento delle polemiche ma dei costruttori, tutti sostengano Draghi”, dice Matteo Renzi.       

In subbuglio anche l’opposizione, con FI che apre alla possibilità di un appoggio, la Lega in attesa e FdI contraria. I leader del centrodestra si vedranno in giornata con l’obiettivo di definire una linea comune. 

Vedi: Draghi da Mattarella, i partiti al bivio
Fonte: politica agi