Draghi al Pe: sfide da clima, digitalizzazione e geopolitica

Italian Prime Minister Mario Draghi attends his year-end press conference in Rome, Italy, 22 December 2021. In his speech, the Italian Prime Minister hinted that he would be inclined to accept being head of state when the position opens in January 2022, saying that his government has laid the foundation for his work to be continued regardless of who is at its helm. ANSA/Riccardo Antimiani


La rapida digitalizzazione, il cambiamento climatico e l’evoluzione geopolitica: sono le “tre tendenze convergenti” che obbligano a considerare come rafforzare la competitività europea nel lungo termine. E’ quanto ha affermato l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, nel suo intervento alla conferenza dei presidenti delle commissioni del Parlamento europeo a Strasburgo. “Nonostante i successi ottenuti negli ultimi anni nell’affrontare crisi e shock, ci troviamo in un momento critico”, ha spiegato l’ex premier italiano.
Nel dettaglio, “la rapida accelerazione della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica continua a migliorare l’organizzazione del lavoro e il suo ruolo nello stimolare la crescita produttiva”, ha evidenziato. “Prendiamo ad esempio i progressi compiuti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, le cui applicazioni pratiche in ambiti quali la sanità e l’istruzione sono di vasta portata”.
In secondo luogo, “il cambiamento climatico sta spingendo il nostro ecosistema naturale a un punto critico, costringendo tutti ad agire per accelerare la transizione pulita”, ha avvisato Draghi.
In terzo luogo, “un contesto geopolitico in rapida evoluzione caratterizzato da una maggiore tendenza al conflitto – sia in termini economici che militari – sta costringendo l’Ue a riesaminare il proprio approccio alla globalizzazione. Le pratiche anticoncorrenziali di alcuni dei nostri concorrenti continuano a compromettere la parità di condizioni a livello globale e l’autonomia strategica aperta dell’Ue. Ciò richiede una riflessione seria sulla riduzione del rischio delle potenziali vulnerabilità”, ha indicato ancora l’ex numero uno della Bce. (AGI)
BRA