Dopo la distruzione di una grotta aborigena si dimette il ceo di Rio Tinto


AGI – Ha rassegnato le dimissioni Jean Sebastien Jacques, il Ceo del colosso minerario anglo-australiano Rio Tinto, che ha autorizzato la distruzione di una grotta aborigena di 46 mila anni. Lo ha reso noto il presidente della società, Simon Thompson, precisando che hanno lasciato l’incarico anche il capo della divisione Iron Ore, Chris Salisbury, e il responsabile delle relazioni corporate Simone Niven. Erano stati gli aborigeni a denunciare la distruzione della grotta Juukan Gorge, nella remota regione Pilbara, nell’Australia occidentale, lo scorso 24 maggio.

Nel 2014, scavi archeologici sul sito avevano rivenuto il più antico esempio di strumenti in osso risalenti a 28 mila anni fa (un osso appuntito di canguro) e una treccia di capelli vecchia di 4000 anni che si ritiene fosse stata indossata come una cintura.

“Il nostro popolo è profondamente turbato e rattristato dalla distruzione di questi rifugi rocciosi e sta soffrendo per la perdita di connessione con i nostri antenati e con la nostra terra”, ha sottolineando John Ashburton, presidente della commissione Terra dei Puutu Kunti Kurrama.

Gli aborigeni sono venuti a sapere dell’intenzione dell’azienda di portare avanti l’esplosione nei pressi della grotta di Juukan Gorge il 15 maggio scorso; nonostante i negoziati non è stato possibile impedirla. “Riconosciamo che Rio Tinto abbia rispettato gli obblighi legali, ma siamo gravemente preoccupati dell’inflessibilità del sistema regolatorio”, ha aggiunto Ashburton, riferendo di un lavoro in corso con la società mineraria per “salvaguardare i restanti rifugi rocciosi e assicurare una comunicazione aperta” tra le parti in causa. 

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Fonte: estero agi