Dopo due anni tragici, il turismo made in Italy rivede la luce


AGI – Dopo due anni tragici, il turismo ritrova un po’ di ottimismo. Questo il messaggio uscito dalla 72esima assemblea di Federalberghi, dove non sono mancati comunque gli allarmi per le difficoltà delle imprese, che devono fare i conti con il rincaro dell’energia, conseguenza della guerra in Ucraina, il peso del fisco e della burocrazia, l’abusivismo dilagante e la carenza di personale.

“L’Italia ha enormi margini di miglioramento. Tolto il tappo, c’è un fenomeno di grandissima voglia di tornare in Italia dopo due anni di assenza”, ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “Dai primi dati – ha osservato – notiamo che su aprile, maggio e giugno l’Italia ha un tasso di riempimento delle strutture ricettive di 10 punti superiore alla Spagna, nostro tradizionale competitor. Non si vedeva da anni, c’è un rimbalzo ma dobbiamo renderlo strutturale”.

I segnali registrati con i week end di Pasqua e del 25 aprile ci fanno ben sperare per la stagione estiva“, ha affermato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, pur avvertendo che “una rondine non fa primavera” e “due fine settimana positivi non possono coprire il buco causato da due anni di stallo”.

“I dati in nostro possesso – ha precisato – ci fanno essere ottimisti per la stagione estiva, perché abbiamo un ritorno del turismo straniero soprattutto americano, nelle città d’arte. Ma il dato piu’ importante è quello degli italiani: fanno vacanze e restano in Italia. Questo è un motivo per noi di vanto e orgoglio”.

“Su alcuni mercati come quello americano, siamo ai numeri di due anni fa: gli americani amano l’Italia e sono tornati in Italia. Ma quest’anno – ha proseguito Bocca – dobbiamo fare a meno di altri mercati internazionali che non è solo la Russia, ma è tutto il Far East, cioè Cina, Taiwan, Corea, Giappone che sono totalmente assenti causa Covid. Speriamo di compensare questa assenza con più americani ma soprattutto più italiani”.

Per questo – ha detto il presidente di Federalberghi – è necessario che la politica metta il turismo al centro dei programmi. Nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9% rispetto al 2019. Con l’inizio del nuovo anno, purtroppo – ha affermato Bocca – la situazione è ulteriormente peggiorata e solo quando si sono allentate le misure di sicurezza l’Italia ha giocato ad armi pari con gli altri Paesi: allora finalmente gli stranieri sono tornati. Ora si tratta di dare forza a questo processo spingendo su investimenti e innovazione: gli albergatori puntano all’enogastronomia, convinti che la ristorazione di qualita’ sia l’alleata ideale per attrarre flussi. Una scelta condivisa dallo chef Carlo Cracco: insieme si può fare squadra.

Source: agi