Oggi e domani, si svolgerà la 24esima edizione di “Donna, Economia & Potere”, due giorni di confronto a Roma presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia. L’edizione di quest’anno, dal titolo “Il coraggio di sognare, la forza di cambiare” è un’occasione per riflettere non solo sui progressi compiuti, ma anche sugli ostacoli che ancora rallentano il pieno contributo delle donne all’economia e alla società.
Definito sin dal suo esordio come la “Cernobbio delle donne”, l’appuntamento annuale della Fondazione Marisa Bellisario – al quale partecipano oltre 400 tra imprenditrici, manager e professioniste dall’Italia e dall’estero – vuole affrontare le questioni centrali del nostro presente e le sfide per il futuro mettendo al centro il pensiero e il contributo femminile. Non sarà solo una celebrazione dei traguardi raggiunti, ma un appello corale a ripensare il ruolo delle donne nell’economia globale, con uno sguardo critico e ambizioso verso il futuro. “Da 36 anni – sottolinea Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario -chiediamo che i gap di genere – il lavoro, la carriera, gli stipendi, la conciliazione – vengano posti al centro dell’Agenda Italia. Fino a ieri era un tema di democrazia, equità, Costituzione. Oggi è un tema di crescita, Pil, welfare. Oggi il pareggio del bilancio di genere è LA priorità. Le rivoluzioni in atto, quella digitale in primis, rischiano di allargare i gap già profondi con conseguenze non solo per le donne ma per la tenuta del sistema Paese. È il momento di agire e il nostro appello è alla politica ma anche al mondo imprenditoriale: insieme si può e si deve”.
In un contesto globale caratterizzato da sfide economiche e sociali senza precedenti e da rapidi cambiamenti tecnologici, il divario di genere persiste come uno degli ostacoli principali alla crescita economica mondiale. E l’Italia si colloca al 71° posto nel Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum, evidenziando un divario significativo rispetto ad altri Paesi sviluppati. Il divario occupazionale, il gap salariale, la scarsa rappresentanza femminile nei luoghi di potere rimangono problematiche radicate, con impatti profondi non solo sulle donne, ma sull’intero sistema economico.(AGI)