Donazione del sangue: cresce la raccolta ma c’è una flessione tra le fasce più giovani


“Le trasfusioni di sangue salvano vite, ogni giorno. Eppure in Italia solo il 2,7% della popolazione dona il sangue”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, presentando oggi la Campagna nazionale per la donazione di sangue e plasma 2023 ‘Dona vita dona sangue’. “Rilanciamo con forza il messaggio e l’appello a donare: è un gesto responsabile, gratuito, sicuro, indolore che – ha detto – può salvare 1.800 vite al giorno”.

Nel 2022, il numero di donatori di sangue, ha infatti rilevato, “è leggermente cresciuto rispetto al 2021, avvicinandoci sempre più ai livelli pre Covid, e sono state effettuate 2,8 milioni di trasfusioni. Negli anni però il totale delle donazioni ha avuto un trend in diminuzione e c’è stata una flessione in particolare nella donazione tra le fasce più giovani della popolazione con un calo lo scorso anno del 2%”.

Di fatto, ha affermato il ministro, “assistiamo a un progressivo invecchiamento della popolazione dei donatori di sangue cui non sembra corrispondere un adeguato ricambio generazionale ed è critica anche la situazione relativa alla raccolta di plasma essenziale per la produzione di farmaci plasmaderivati”.

La campagna, ha spiegato, “è uno sforzo importante e sinergico che mettiamo in campo per raggiungere e coinvolgere quanti più cittadini possibile dai 18 ai 65 anni. Lo facciamo con attività di comunicazione e una grande rete di eventi”. L’obiettivo è aumentare il numero dei nuovi donatori, fidelizzare chi dona occasionalmente, favorire il ricambio generazionale dei donatori di sangue coinvolgendo in particolare i giovani nella fascia di età 18-35 anni.

Proprio ai giovani, ha annunciato Schillaci, “sarà dedicata l’intera Giornata mondiale del donatore di sangue 2023 del prossimo 14 giugno, che ci vedrà impegnati alla Sapienza con stand informativi, concerti, convegni e naturalmente centri per poter donare il sangue”.

Attualmente è possibile donare fino ai 65 anni di età e non è prevista la possibilità di donare per la prima volta dopo i 60 anni. “Per questo – ha sottolineato Schillaci – abbiamo anche presentato una proposta di modifica normativa per snellire la possibilità di accesso alla donazione estendendo l’età fino a 70 anni”.

In generale, è stato sottolineato in occasione della presentazione della campagna, i dati del Centro nazionale sangue riferiti al 2022 restituiscono un quadro sostanzialmente incoraggiante in cui si segnalano comunque alcune criticità. Nel 2022 i donatori di sangue sono stati 1.660.227, in leggera crescita rispetto al 2021 (+0,4%), avvicinandosi sempre di più ai livelli pre-Covid. Eseguite circa 2,8 milioni di trasfusioni su 639mila pazienti, confermando sostanzialmente l’autosufficienza del sistema sangue per quel che riguarda i globuli rossi. Diminuisce però il numero di donatori giovani. Complessivamente i donatori tra 18 e i 45 hanno fatto registrare un calo del 2% in un anno, mentre il numero dei donatori da 46 anni in su continua a crescere. La fascia d’età che cresce di più è quella dei donatori tra 56 e 65 anni che in un anno ha registrato un aumento del 7%.

Altra criticità registrata lo scorso anno riguarda la raccolta del plasma, la parte liquida del sangue, risorsa medica fondamentale per la creazione di farmaci salvavita come albumina e immunoglobuline. Le donazioni nel 2022 hanno permesso di raccogliere 843mila kg di plasma, 19mila in meno rispetto al 2021. Il risultato negativo è da ascrivere alla forte incidenza della variante Omicron nei primi mesi del 2022 in cui si sono registrati cali drastici nella raccolta. E’ dunque ancora lontano l’obiettivo dell’autosufficienza italiana in materia di plasma con il conseguente ricorso al mercato internazionale.

 

Fonte: il sole 24 ore