Diritti: presentato il Rapporto ‘A buon Diritto Onlus’


“Anche nel 2022 e nel 2023 sono tanti i diritti su cui il nostro Paese è rimasto indietro o che non si è impegnato a sufficienza a garantire”. E’ Camilla Siliotti, di A Buon Diritto Onlus, a dirlo nel corso della presentazione alla Camera del Rapporto sullo stato dei diritti in Italia ideato e curato da A Buon Diritto-Onlus, presieduta da Luigi Manconi, fin dal 2014, grazie al sostegno dell’Otto per mille Valdese.
Il monitoraggio, ogni anno, riporta le principali novità normative ed evidenzia gli eventuali arretramenti riscontrati nel riconoscimento di alcuni diritti, e le iniziative e le proposte da intraprendere per la loro tutela, e riguarda 17 diversi diritti, analizzandone le maggiori difficoltà riscontrate nel loro riconoscimento, le principali novità normative e legislative e iniziative e proposte da intraprendere per la loro tutela. Dunque, dalla libertà di espressione e d’informazione ai profughi e richiedenti asilo; dalla salute e libertà terapeutica all’ambiente; e poi autodeterminazione femminile, istruzione, lavoro, persona e disabilità, pluralismo religioso, migrazioni e integrazione, LGBTQIA+, minori, prigionieri, dati sensibili e diritto all’abitare.
Alla presentazione, con la volontà di portare il tema all’attenzione parlamentare, sono intervenuti – insieme allo stesso Luigi Manconi e alla moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta, le parlamentari del Pd Rachele Scarpa e Ouidad Bakkali e il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. (AGI)
(AGI) – Roma, 18 dic. – Il Rapporto, composto da capitoli, grafici, storie e linee del tempo, “è un racconto corale, intersezionale” ed è “sia uno strumento scientifico e di informazione sia uno strumento politico: per questo alla fine di ogni capitolo gli autori e le autrici rivolgono una serie di raccomandazioni per il legislatore, facendo emergere cosa ancora manca per ciascun diritto e cosa ancora può e deve essere fatto”.
Dai dati evidenziati dal nuovo Rapporto, si evidenzia tra l’altro che “non si è ancora intervenuti a sufficienza nell’ambito delle politiche abitative, nonostante il Pnrr potesse rappresentare un’occasione”, o che quanto al contrasto alla violenza di genere “nel nostro Paese c’è un problema evidente e strutturale: nel 2022 il numero dei femminicidi è stato di 106 donne uccise, mentre nel 2023 il numero totale dei femminicidi lesbicidi e transicidi, secondo l’Osservatorio nazionale di Non Una di Meno, è di 113 (dati aggiornati all’8 dicembre 2023)”. E ancora, “mancano anche – si legge – politiche e investimenti su prevenzione e contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+, anche in ambito lavorativo. Il 2022 e il 2023 hanno visto l’assenza di una reale proposta legislativa in materia di diritti delle persone LGBTQIA+ e di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Quanto al capitolo migranti, si rileva che “restringere i criteri di accoglienza e ospitalità delle persone che arrivano nel nostro Paese non implementando in maniera funzionale alcun canale di ingresso, rischia di aumentare il bacino di irregolarità e la marginalità sociale delle persone straniere e migranti”. (AGI)
RED/BAL