Dolore e forte commozione a Mestre per la morte del 26enne Giacomo Gobbato, ucciso mentre tentava di difendere una donna da un rapinatore. Erano le 23 di venerdì sera quando in Corso del Popolo, nel centro della città della terraferma veneziana, un 40enne di origine moldava ha aggredito una passante. Gobbato e il suo amico Sebastiano, entrambi frequentatori del centro sociale ‘Rivolta’ di Marghera, sono intervenuti per fermare l’aggressore che ha reagito estraendo un coltello e colpendo Giacomo all’addome e il suo amico alle gambe.
Il rapinatore, senza precedenti penali, è poi fuggito lasciando i due giovani a terra e sanguinanti. Poco dopo ha tentato una seconda rapina prima di essere arrestato.
Immediati i soccorsi ai due giovani accoltellati: i sanitari del Suem hanno tentato di rianimare Giacomo sia sul posto che in pronto soccorso all’ospedale dell’Angelo ma per lui non c’era più niente da fare, è deceduto all’una di notte.
L’amico è stato invece dimesso al mattino. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri.
Il centro sociale ‘Rivolta’ ha indetto un raduno sul luogo dell’accoltellamento e ha espresso “un dolore che toglie le parole”, mettendo in guardia però dalle “strumentalizzazioni”: “A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo”. “Giacomo è morto perché non si è girato dall’altra parte, non ha fatto finta che tutto andasse bene perché era un fratello generoso che quotidianamente lottava contro le ingiustizie, per un mondo più giusto e senza discriminazioni”.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha parlato
di fatto “di una gravità inaudita” e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso “le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Giacomo Gobbato”: “Questo è il momento del cordoglio e del dolore. Non ci sono parole”, ha aggiunto.
“È un grande dolore per tutte e tutti noi di Avs”, ha scritto in una nota la capogruppo del movimento di centrosinistra alla Camera, Luana Zanella, “in una città indifferente, abbandonata a se stessa, piena della vuota retorica securitaria di autorità politiche incapaci di far fronte alle emergenze sociali e ambientali, il loro gesto è eroico”. “Siamo di fronte a un evento drammatico che lascia sconvolta tutta la città”, gli ha fatto eco il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto. “In questo momento drammatico esprimo la mia totale vicinanza alla famiglia del ragazzo”, ha affermato il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon, “un plauso alle forze dell’ordine per aver prontamente fermato l’omicida auspicando che ora venga fatta giustizia. Senza sconti”. (AGI)
SAR